"La questione province è già complicata, oggi in commissione c’è stata una richiesta di accelerare e il Governo ha già fatto tutto ciò che poteva essendo presente quando era richiesto e dando la disponibilità anche ad eventuali modifiche che però non intacchino l’impianto generale del decreto". E’ quanto dice il ministro alla Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi, uscendo dalla commissione affari costituzionali del Senato, dove è iniziata l’illustrazione dei circa 570 emendamenti presentati al decreto province. Il Pd oggi ha chiesto una accelerazione ma ci sono grosse resistenze da parte del Pdl che ha presentato una valanga di emendamenti. Il dl scade infatti tra un mese e deve ancora passare al vaglio della Camera.
Patroni Griffi osserva: "Se si vanno a rincorrere le singole istanze localistiche, tutti hanno ragione a rivendicare qualcosa, ma così non andiamo avanti". Il ministro alla P.A. lancia l’allarme spiegando che se non si “conclude l’iter del decreto ci saranno conseguenze negative sul versante dei servizi ai cittadini, perche’ sarebbe il caos sulle funzioni".
Patroni Griffi spiega infatti che se il provvedimento non verrà approvato dal Parlamento resteranno in vigore le nostre del decreto Salva-Italia che davano alle province solo funzioni di indirizzo, rimandando alle regioni la decisione su ‘quali funzioni attribuire a chi’.
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