La Gilda insegnanti ha fatto presente il fatto che la sospensione fino a 10 giorni nei confronti dei docenti potrebbe non
essere di competenza dei dirigenti scolastici e la riabilitazione potrebbe non essere più necessaria per far cessare gli effetti delle sanzioni. Durante l’incontro è stato consegnato ai sindacati, da parte dei delegati rappresentanti del Miur un’interessantissima statistica sui procedimenti disciplinari, attivati e conclusi, nella scuola italiana.
Dalla lettura di questa statistica emerge chiaramente un bassissimo tasso di incidenza del numero delle infrazioni, che riguarderebbero solamente 5 dipendenti su 1000. Dalla statistica emerge anche che un procedimento su 3 si conclude comunque con l’archiviazione.
La proposta della Gilda insegnanti in questo consesso merita la nostra attenzione, in quanto si caratterizza per garantismo e terzietà. Di cosa si tratta nello specifico? Si tratta dell’auspicabile costituzione di un organo di garanzia della professione docente e della libertà di insegnamento che abbia la legittimità di occuparsi, al posto dei dirigenti scolastici e dei dirigenti degli uffici territoriali per i provvedimenti disciplinari nel delicato esercizio del potere disciplinare nei confronti dei docenti. Anche se le statistiche parlano di un basso tasso di incidenza sui provvedimenti disciplinari sarebbe importante arginare l’imbarazzante conflitto gerarchico e favorire invece un giudizio terzo che non vada a confliggere nei normali rapporti tra datore di lavoro e dipendente.
Per la Gilda insegnanti è infatti aberrante l’attuale sistema sanzionatorio che si caratterizza in un aspro contenzioso gerarchico verticale tra docenti e dirigenti,. La causa di tutto questo è dovuto alla massima concentrazione di poteri, consegnati nelle mani del dirigente scolastico, Si tratta di un potere che nemmeno i pubblici ministeri hanno all’interno di un processo.
La Gilda-Unams, sempre durante questo incontro, ha fatto rilevare che le sanzioni dei docenti sono ancora regolate da norme di legge che, avendo natura di norme speciali, prevalgono sul decreto Brunetta.
Pertanto, è necessario che l’amministrazione, in linea con la più recente giurisprudenza, provveda ad un’attenta rilettura della circolare 88, così da adeguare il proprio orientamento a quello della giurisprudenza, evidenziando che, in ogni caso, le sanzioni sospensive, nei confronti degli insegnanti, non rientrano nella competenza dei dirigenti scolastici. La delegazione del Miur ha preso atto su quanto argomentato, anche con atti di sentenze di vari tribunali, e si riserva di approfondire tecnicamente la questione delle sospensioni dal servizio per 10 giorni da parte dei dirigenti scolastici.
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