Torna far discutere l’UST di Milano (ex provveditorato agli studi), dopo la paradossale e quanto mai assurda infestazione parassitaria dell’estate scorsa. Si tratta di uno tra i più grandi ed importanti Provveditorati di tutto lo stivale, visto il numero elevatissimo di scuole esistenti in questo vasto territorio.
Sono i componenti RSU dell’ufficio territoriale del MIUR attraverso una precisa lettera di denuncia inviata agli alti papaveri dei dicasteri ed ai ministri interessati, a rendere noto che la situazione dell’ufficio è ormai divenuta alquanto “esplosiva” come scrivono chiaramente i sindacalisti del provveditorato
Incontro Con Il Direttore Regionale Dott.ssa Campanelli Del 22 11 2017 Rev02
I delegati sindacali denunciano unitariamente la grave situazione di carenza dell’organico a seguito dei numerosissimi pensionamenti degli ultimi anni e della mancata attuazione del turn over per rimpiazzare il personale avviato in quiescenza.
Nella missiva, dove viene citato l’incontro dello scorso 22 novembre con il direttore regionale, lamentano altresì il sovraccarico di lavoro che grava sul personale ormai stremato dell’UST in questione per attività che invece dovrebbe svolgere l’USR Lombardia.
Inoltre, come se ciò non bastasse – fanno sapere i sindacalisti dell’UST – nel 2018 andranno in pensione circa 20 unità e attualmente ci sono circa 40 dipendenti con varie qualifiche che sono stati “prelevati ” dall’ex Provveditorato di Milano e assegnati all’USR Lombardia. Abbiamo ribadito – continuano i sindacalisti – che il personale, benché “eroicamente” sempre disponibile, sia stato spremuto oltre ogni limite e che in occasione dei prossimi impegni difficilmente potrà assicurare gli obiettivi poiché la perdurante e irrisolta carenza di personale non consente un’efficiente organizzazione delle attività e condizioni di lavoro accettabili per i lavoratori.
E’ inaccettabile – fanno sapere sempre i delegati sindacali – che per svolgere parte del lavoro che spetterebbe all’USR, pensionati dell’UST debbano andare a dare man forte ai colleghi in servizio in via del tutto caritatevole (con tutti i rischi che ne conseguirebbero se questi “pensionati”dovessero subire incidenti o malori negli uffici durante lo svolgimento delle attività).
Le RSU denunciano una situazione davvero allarmante che dovrebbe quantomeno spronare il direttore dell’USR ad intervenire concretamente, prima che sia troppo tardi (cosi com’è stato fatto in Piemonte e nel Lazio), ritirando alcune deleghe che spostano il lavoro proprio della direzione regionale agli ex Provveditorati.
Tutto questo in attesa che i ministeri interessati, unitamente alla politica, intervengano con la necessaria emanazione di un bando di concorso “nazionale” per garantire almeno il turn over fisiologico per il funzionamento dei servizi minimi che lo stato deve al cittadino.
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