I Partigiani della scuola pubblica ancora in prima linea nella lotta contro la cosiddetta riforma della “buona scuola” e contro i governo e in modo particolare contro la proposta della ministra Stefani Giannini di tenere aperte le scuole anche in estate.
“Caro ministro, noi non ci stiamo”, scrivo in Partigiani della scuola pubblica. “Vogliamo comprendere bene le intenzioni del ministro, che, con la scusa del fine sociale (togliere i ragazzi dalle strade), pensa di attuare il suo vecchio progetto di prolungare l’orario delle varie figure professionali in cambio di nulla o di una mancetta”.
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I Psp ricordano che i giorni di scuola in Italia sono dello stesso numero esistente nella UE. “Il ministro assicura che il prolungamento delle attività non riguarderà le materie tradizionali ma altre attività che avvicinano i giovani ad un mestiere. Ecco che ritorna la questione ‘preparazione al lavoro’, il vero motivo dell’interesse ‘magnanimo’ dei nostri governanti”.
E anche le ore di lavoro sono superiori alla media europea: La vera differenza è nello stipendio, bloccato dal 2009.
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