Con nota Prot. n. AOOODGPER 2420 Roma, del 14 marzo 2014, sono stati finalmente pubblicati i contingenti per le immissioni in ruolo dei precari amministrativi tecnici e ausiliari, con i quali si assegnano attraverso un tentativo di compensazione nei confronti dei primi, 3.730 posti ( 2316 agli amministrativi, 819 ai tecnici, 510 ai collaboratori scolastici, 25 a cuochi e guardarobieri), la cui nomina avrà decorrenza giuridica dall’ a.s. 2013/14 e decorrenza economica dal 1° settembre 2014.
I precari amministrativi e tecnici sono, così, fuori dall’incubo che ha visto bloccati i loro posti dal 2012, perché vincolati al passaggio forzato dei docenti “inidonei” sui profili del personale amministrativo e tecnico delle scuole, così come previsto dalla revisione di spesa del luglio 2012, dell’allora Governo Monti.
Forse è per questo motivo che la neo ministra dell’istruzione, Stefania Giannini, non ha né ricevuto né voluto far ricevere dai suoi funzionari i docenti inidonei e i precari ATA il 13 marzo scorso. Ne comprendiamo le motivazioni, la ministra Giannini, appartiene proprio al partito fondato da Mario Monti, contro il quale i docenti inidonei hanno pervicacemente combattuto ( e vinto) per eliminare l’iniqua norma che li avrebbe voluti ‘deportare’ d’ufficio, sui posti degli assistenti amministrativi e tecnici della scuola. Tale spostamento coatto, come sappiamo, sarebbe dovuto avvenire senza tenere conto né dello stato di salute dei docenti, che non sarebbero potuti neppure rimanere nella scuola di appartenenza, né delle competenze necessarie per svolgere i numerosi, gravosi e complessi compiti che oggi svolge il personale tecnico e amministrativo della scuola.
Come sappiamo altrettanto bene, questa vittoria è stata possibile solo grazie alle mobilitazioni congiunte di Cobas, inidonei e precari amministrativi e tecnici, che hanno intrapreso una dura mobilitazione che li ha visti presenti a Roma ininterrottamente a partire dall’oramai famoso presidio permanente, dal 23 luglio al 4 agosto 2012 in Piazza delle cinque lune a Roma ( sotto il senato) sino all’approvazione della legge nell’ ottobre 2013.
La mobilitazione non solo ha portato i ” docenti idonei ad altri compiti” a vincere contro la legge Monti, ma ha permesso di riunificare sotto la stessa bandiera le lotte congiunte di altri spezzoni di categoria, che ne hanno beneficiato. Grazie a questa mobilitazione:
-i docenti inidonei non saranno più costretti a passare obbligatoriamente sui posti ATA;
-i precari ATA hanno ricevuto lo sblocco di 3730 posti sui quali stanno per essere immessi in ruolo ( sempre pochi,per carità, ma comunque ‘scongelati’ grazie alla lotta degli inidonei che li ‘riconsegnano ai colleghi ATA);
gli insegnanti tecnico pratici hanno ottenuto il passaggio su graduatorie affini;
-i Modelli Viventi ( che si sono uniti alla mobilitazione) sono stati regolarmente nominati sui posti di loro competenza e a breve avranno la possibilità di rientrare, come è nel loro diritto, nelle graduatorie dalle quali erano stati estromessi.
I docenti inidonei continuano, invece, la loro lotta per poter vincere definitivamente contro la mobilità intercompartimentale obbligatoria che il governo delle “larghe intese” di Letta, ha voluto ripristinare, come un regalo a Berlusconi, consapevoli delle grandi difficoltà che ciò comporta e delle nuove strategie da mettere in campo e, secondo il piano delle mobilitazioni già concordato nel novembre scorso e sin qui sempre rispettato, saranno nuovamente in piazza a metà aprile.