Attualità

Pubblicato 173 anni fa il Manifesto del Partito Comunista

“Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro: il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi”: è questo uno degli incipit più famosi della storia, anche chi non ha letto per intero tutto il volume sa che si tratta delle parole con cui si apre il Manifesto del Partito Comunista, pubblicato per la prima volta a Londra esattamente 173 anni fa, il 21 febbraio 1848.
Il Manifesto era stato scritto l’anno precedente da Karl Marx e Friedrich Engels, all’epoca meno che trentenni (Marx era nato nel 1818 ed Engels nel 1820) ed è certamente uno dei testi che, più di altri, ha influito sulla storia delle idee e del pensiero politico dell’800 e del 900.
Non c’è filosofo, studioso di politica, di sociologia e di economia che non si sia confrontato in qualche modo con questo libro che in realtà era nato con l’intento di divulgare il progetto politico della Lega dei Comunisti di cui facevano parte non solo Marx ed Engels ma anche altri esponenti delle nascenti teorie socialiste.
Per la verità Marx ed Engels provenivano dalla scuola del filosofo idealista tedesco Hegel ma misero ben presto in discussione le tesi del maestro entrando a far parte della cosiddetta “sinistra hegeliana”.
Un importante volumetto scritto da Marx pochi anni prima del Manifesto si concludeva con la celeberrima affermazione: “Finora i filosofi hanno interpretato diversamente la realtà, mentre si tratta di trasformarla”.

Il Manifesto esemplifica bene questo principio che per la verità non è un testo teorico (la “teoria” era contenuta piuttosto nella Ideologia tedesca di qualche anno prima, scritta proprio per criticare in modo radicale l’intero impianto della filosofia di Hegel e per prendere le distanze da buona parte dei suoi allievi).
Nel Manifesto viene esplicitata la teoria che sta alla base del marxismo e cioè il materialismo storico e dialettico.
Nel volume Marx ed Engels sostengono che la storia va letta e interpretata come storia della lotta fra classi antagoniste.
E, in quella fase, la lotta era fra borghesia capitalistica e proletariato, lotta che si sarebbe inevitabilmente conclusa con la vittoria del proletariato: Marx ed Engels avevano infatti una concezione deterministica della storia e parlavano proprio di socialismo scientifico in contrapposizione al socialismo utopistico di altri loro contemporanei come per esempio Saint Simon e Fourier che vagheggiavano la creazione di comunità sociali basate su principi cooperativi.

Il libro di Marx ed Engels venne tradotto in italiano solamente nel 1889 e per di più solo parzialmente.
I principi del Manifesto sono ovviamente alla base della Rivoluzione Russa, e nel secolo scorso hanno ispirato, con modalità e intensità diverse, la nascita di tutti i partiti socialisti e comunisti.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Mense scolastiche, boom di richieste di menu vegetariani o vegani Milano. Selvaggia Lucarelli: “Le belle notizie”

Come riporta La Repubblica, che ha attenzionato il caso di Milano, sono sempre di più…

23/12/2024

Anna Pepe “manda quel paese” una sua docente durante un’intervista: “Guarda dove sono adesso, prof”

Sono molti i vip che spesso si abbandonano a ricordi della scuola e dei loro…

23/12/2024

Maturità, tornano sui banchi dopo decenni per fare la traduzione di latino o greco: il liceo Galileo fa bis

Torna Rimaturità, la ‘prova d’esame’ per gli ex studenti del Liceo Classico Galileo di Firenze:…

23/12/2024

Precari Scuola, per la NASpI necessario comunicare entro il 31 gennaio il reddito presunto riferito al 2025

Dal mese di dicembre 2024, l’INPS, tramite la “Piattaforma di Proattività”, ha avviato una campagna…

23/12/2024

Linee guida Educazione Civica, docente scrive Valditara: “Farò l’opposto”. Usr Lazio prende le distanze: “Lettura distorta”

Hanno fatto discutere molto le parole di un docente di un liceo di Roma, scritte…

23/12/2024

Certificati medici per giustificare l’assenza dal lavoro, non devono contenere dati sulla salute: provvedimento del Garante privacy

Le certificazioni che attestano la presenza in ospedale, necessarie per giustificare un’assenza dal lavoro o…

23/12/2024