Attualità

Pubblicato il rapporto “Eduscopio”

Secondo l’edizione  2022 di Eduscopio.it, il portale della Fondazione Agnelli con i dati aggiornati sulle scuole secondarie di II grado che meglio preparano agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma, il Covid ha avuto pesanti effetti sul mercato del lavoro: la percentuale dei diplomati nel 2019 che hanno lavorato almeno 6 mesi entro i primi due anni dal diploma è pari al 42,5%, rispetto ai 47,9% dei diplomati 2018 e al 53,7% dell’anno ancora precedente. 
Ha spiegato il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto: “Le informazioni, i dati e i confronti fra le scuole che si trovano in Eduscopio possono essere davvero utili per le scelte educative di tutte le famiglie, in particolare di quelle che hanno minori risorse e reti sociali meno sviluppate. Ovviamente, Eduscopio non può essere l’unico strumento: non a caso, siamo in attesa di una seria riforma dell’orientamento alla scelta della scuola superiore, prevista dal Pnrr, ma di cui si parla troppo poco. Ma oltre a dare informazioni a studenti e famiglie, Eduscopio ci aiuta a capire altri fenomeni importanti. Quest’anno i dati ci dicono che il Covid ha avuto forti ripercussioni sui percorsi dei diplomati degli istituti tecnici e professionali che hanno scelto di non continuare all’università, ma di trovare lavoro: a livello aggregato, il tasso di occupazione calcolato da Eduscopio per i diplomati del 2019 che hanno cercato l’impiego in piena pandemia risulta dell’11% più basso rispetto ai diplomati del 2017. Dopo il forte calo degli apprendimenti registrato dall’Invalsi nel 2021 e 2022, la pandemia rischia dunque di lasciare segni profondi anche sulle prospettive di lavoro di questa generazione”.

“Dopo il forte calo degli apprendimenti registrato dall’Invalsi nel 2021 e 2022, la pandemia rischia dunque di lasciare segni profondi anche sulle prospettive di lavoro di questa generazione” 

Per quanto riguarda la sezione Università, secondo Eduscopio, sembra che a livello generale il Covid non abbia mutato i criteri di valutazione degli atenei italiani e dei loro corsi di laurea. Anzi, il fatto che per molti mesi gli esami siano stati fatti online, sembra avere portato a un maggiore uniformità di valutazione. 

Sul sito è dunque possibile trovare le classifiche dei Licei italiani stando ai dati relativi agli esiti ottenuti in ambito universitario e lavorativo. Sarebbero stati analizzati i dati di 1.289.000 diplomati italiani di 7.700 indirizzi nei tre anni scolastici 2016/2017, 2017/2018, 2018-2019. 

Tra questi ci sono quindi i liceali che proseguono gli studi all’università e i diplomati degli istituti tecnici e professionali, di cui si valutano i tempi di inserimento nel mondo del lavoro.
I diplomati degli istituti tecnici sono presenti in entrambe le rilevazioni, sia basate sui risultati universitari sia lavorativi, perché anche negli istituti tecnici c’è un’importante percentuale di diplomati che sceglie di andare avanti con gli studi universitari piuttosto che entrare subito nel mercato del lavoro: si tratta di un diplomato tecnico su tre. 

Pasquale Almirante

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