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Pubblico impiego, forti riduzioni soprattutto nel comparto scuola

Il dato è contenuto nel “Conto Annuale” presentato dalla Ragioneria Generale dello Stato, che riporta i risultati della rilevazione riferita allo scorso anno sulla consistenza e i costi del personale della Pubblica Amministrazione. Nella rilevazione sono compresi anche i comparti Scuola, Afam e Università.

Per quanto riguarda la consistenza numerica del personale assunto a tempo indeterminato,è convenzionalmente conteggiato anche il personale della Scuola e dell’Afam con rapporto di lavoro a tempo determinato che ricopre posti di organico vacanti (annuale e fino al termine delle attività didattiche) così distribuito: 222.991 unità nel 2008, 196.395 unità nel 2009 e 182.528 unità nel 2010 (variazioni percentuali: -11,93% tra 2009 e 2008,, -7,06% tra 2010 e 2009; -18,15% tra 2010 e 2008). Nel conteggio sono invece esclusi i supplenti brevi.
Complessivamente il personale a tempo indeterminato nel comparto Scuola e Afam rappresenta il 32,4% del pubblico impiego, il 3,4% l’Università.
La contrazione del personale a tempo indeterminato nella Scuola (-2,0%, corrispondente a –17.250 unità) è la principale determinante della riduzione registrata in tutto il pubblico impiego.
Le immissioni in ruolo effettuate dal Ministero dell’istruzione sono state circa 16.500, pari a quelle dell’anno precedente e circa la metà di quelle del 2008, mentre le cessazioni del personale a tempo indeterminato (circa 33.300) si sono ridotte del 25% rispetto all’anno precedente.
La presenza delle donne continua a crescere in termini percentuali nei settori dove sono già largamente preminenti, tra cui il comparto Scuola, e ulteriori rapidi passi verso la parità sono stati compiuti in altri comparti dove la presenza femminile è tradizionalmente minoritaria quali, ad esempio, l’Università. Nella Scuola le donne nel 2008 erano876.439 (77,6%), nel 2009 836.313 (77,8%), nel 2010 817.730 (78,4%).
E infine uno sguardo alla distribuzione regionale: mentre nel Lazio è concentrato il 48,2% del personale degli Enti di ricerca, il 26,6% di quello del comparto Ministeri e il 22,7% di quello degli Enti pubblici non economici, in Lombardia, invece, si raggiungono le massime concentrazioni del personale del Servizio sanitario nazionale con il 15%, di quello degli Enti Locali con il 14,7% e di quello della Scuola con il 14,5%.
Lara La Gatta

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