Si complica di giorno in giorno il calendario di scioperi e manifestazioni delle prossime settimane.
A rendere ancora più difficile la situazione c’è adesso la decisione di Confsa-Unsa di proclamare uno sciopero di tutto i Ministeri per il prossimo 4 dicembre.
“Il 6 novembre la Federazione Confsal-UNSA – si legge in un comunicato diramato nella giornata del 29 ottobre – promuove assemblee in tutta Italia, ma se il Governo nel frattempo non stanzierà risorse decorose, il 4 dicembre faremo sciopero e si fermeranno tribunali, carceri, prefetture, questure, ragionerie, motorizzazioni, musei, direzioni territoriali del lavoro e tutti gli uffici ministeriali”.
Questa decisione potrebbe mettere in difficoltà i sindacati confederali che – a questo punto – per un eventuale sciopero del pubblico impiego non hanno più molte alternative: o decidono anche loro per uno stop al 4 dicembre oppure rischiano che la fermata arrivi dopo il 10 dicembre e cioè quando la legge di stabilità sarà già arrivata alle battute finali in Parlamento.
Per intanto i sindacati di base sono di fatto quasi tutti uniti (manca solo l’Usb, peraltro scarsamente presente nella scuola) per uno sciopero generale della scuola in programma per il 13 novembre.
Lo stesso Usb, per parte sua, ha già proclamato lo sciopero del pubblico impiego (scuola compresa) per il giorno 20, mentre per sabato 28 i tre sindacati confederali e la Gilda hanno in programma una manifestazione nazionale di tutto il pubblico impiego (è bene precisare – in proposito – che la manifestazione non è collegata ad uno sciopero, come erroneamente annunciato da alcuni siti).