Dopo sette anni, i contratti del pubblico impiego, tornano ad essere oggetto di negoziato con la firma del contratto collettivo quadro all’Aran. Ecco il commento di Pino Turi, segretario generale Uil Scuola.
“La firma di oggi è un passo importante e atteso da tempo. Il sindacato ha mostrato serietà e concretezza.
Puntiamo ad un contratto vero – commenta Pino Turi – deciso dalle parti.
“Non sarà un contratto per adesione – aggiunge, delineando la direzione che la Uil Scuola intende dare alla trattativa. Siamo pronti ad un negoziato vero. Il contratto che sarà firmato non sarà un modello precompilato cui apporre una firma ma un testo su cui ci sarà accordo tra le parti. Per un contratto che sia tale occorrono tre requisiti indispensabili: riconoscimento reciproco; risorse adeguate; superamento delle barriere legislative che impediscano il libero confronto”.
“Nel settore della scuola – continua Turi – il negoziato per il rinnovo contrattuale sarà l’occasione per modificare attraverso la modalità pattizia gli errori della legge per quanto riguarda il rapporto di lavoro, così come definito dalla sentenza della Corte costituzionale”.
“Il negoziato – aggiunge il segretario generale della Uil Scuola – è un metodo che funziona e fa funzionare il sistema. E’ la contrattazione la strada per trovare soluzioni di buon senso e creare vera modernizzazione. Con questo spirito, laico e riformista, oltre che con equilibrio, affronteremo il rinnovo del contratto nazionale. Ci aspettiamo altrettanta disponibilità e buon senso: sarà il contratto a trovare gli equilibri sia economici che giuridici necessari per il buon funzionamento del sistema”.
“Accordo che – conclude Turi – funzionerà al meglio solo se il personale sarà motivato a lavorare in un sistema di istruzione, fondato sulle scuole dell’autonomia, che lo riconosca e lo valorizzi”.
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