Quasi 600 aspiranti professori di italiano per 487 posti. Ad essere ammessi agli orari, però, soltanto 229, nemmeno la metà dei posti da riempire.
Non è una novità, purtroppo, ma è un caso che si è ripetuto nel resto d’Italia. Più bocciature che promozioni, soprattutto sulle classi dell’infanzia e della primaria, riporta l’edizione di Bari de La Repubblica, ora che le prove sono finalmente terminate dopo un anno di lavoro.
I numeri, in Puglia, sono desolanti.
Filosofia e scienze umane: in 50 si sono presentati allo scritto, e solo in 10 hanno potuto sostenere il colloquio orale.
In 3.443 hanno sostenuto il test scritto per una cattedra nella scuola dell’infanzia, a fronte di 638 posti a disposizione. Meno di un terzo ha avuto accesso allo scritto: sono soltanto 1.007
Alla primaria va ancora peggio. I vincitori del concorso (870) sono perfino meno delle cattedre a bando (979). Peccato che ai nastri di partenza lo scorso anno si fossero posizionati 3.419 aspiranti insegnanti. Male anche nella categoria lingue straniere. Inglese, per esempio. Partecipanti 265, posti 126, ammessi all’orale 68.
“Sull’infanzia e sulla primaria, dove bastava come titolo in vecchio diploma magistrale e non serviva l’abilitazione, il livello era basso e tra i candidati c’era gente che si era da anni allontanata dal mondo della scuola – raccontano alcuni commissari a La Repubblica – e abbiamo trovato perfino compiti in bianco o candidati cinquantenni che avevano difficoltà a svolgere la prova al pc”.
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