Basandosi sulla delega al governo per l’attuazione delle modifiche sulla «Valutazione e certificazione delle competenze degli studenti», il Governo starebbe «ripensando», sia all’esame di Stato e sia a quello di terza media, sulla linea del modello impiantato dalla riforma della cosiddetta “buona scuola”. E sembrerebbe quindi intenzionato a non stravolgere le prove conclusive dell’anno scolastico in corso. «Anche perché i ragazzi stanno già lavorando sulla falsariga del vecchio esame e non vorremmo che le regole cambiassero all’ultimo minuto», dice Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd.
Il Partito Democratico, precisa la senatrice, ha organizzato nei giorni scorsi un tavolo di confronto con le parti sociali per «ragionare con tutti» sui cambiamenti possibili. «Prima si sperimenta, poi si parte con le novità. Tra l’altro entrano in vigore il curriculum dello studente e l’alternanza scuola-lavoro e bisogna capire come inserirli nella valutazione, come integrare le esperienze dei ragazzi nell’esame».
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La novità più consistente in arrivo potrebbe riguardare l’esame di terza dell’istruzione secondaria di primo grado. «Come Pd pensiamo che l’esame che chiude il ciclo delle superiori di primo grado sia troppo ricco di prove e crediamo che andrebbe alleggerito». Come? «Spostando la prova Invalsi a un diverso momento dell’anno». Quella standardizzata è una prova molto avversata, ma «importante e utile per rilevare le competenze. Ed è bene che le famiglie sappiano quali sono gli apprendimenti acquisiti dai loro ragazzi».
Qualche altro cambiamento potrebbe riguardare la seconda prova dello scientifico, dove Fisica potrebbe diventare l’alternativa a Matematica già per i maturandi 2016.