L’obiettivo è smontare gli aumenti di merito previsti dalla Buona scuola per fare posto a un nuovo sistema che coniughi nella busta paga bravura e anzianità di servizio, ma non è chiaro come farlo.
“La consultazione sulla Buona scuola conferma che va riconosciuto il merito dei docenti. Questo va coniugato però con l’anzianità di servizio”, dice la senatrice. “Del resto, in tutti i paesi europei l’esperienza è un valore, il problema è che in Italia ad oggi è l’unico elemento di progressione. Non sarà più così, coerentemente con quanto affermato nella Buona scuola. Dov’è la retromarcia?” e infatti, continua Puglisi nella sua intervista a Italia Oggi :”Noi cambieremo il sistema di avanzamento stipendiale con un mix tra anzianità e merito, che potrà essere diversamente declinato, perché nella scuola c’è chi lavora bene in classe, aiuta i ragazzi nel loro percorso di crescita, e va premiato, e chi svolge per esempio il ruolo di coordinatore dei docenti, e anche questo maggiore impegno va premiato. Insomma, va dato valore al diverso impegno offerto dagli insegnanti nella scuola riconoscendone le differenti professionalità”.
Salva la senatrice del Pd, nella proposta della carriera dei docenti,” l’impostazione di base che il merito è un valore e che va riconosciuto, così come il portfolio dei crediti dei docenti che è un elemento di grande chiarezza ed utilità. E anche l’obbligatorietà della formazione in servizio, un elemento centrale anche per rendere più oggettiva la valutazione”.
Se ancora mancano i dettagli relativamente alla nuova impostazione sugli stipendi: per legge o per contratto, Puglisi relativamente alle assunzioni dei 148 mila precari afferma che, nonostante “alcune frange dell’opposizione ci abbiano accusato di voler assumere i 148 mila precari perché era in arrivo la sentenza della Corte europea di condanna, la sentenza è arrivata e dice che dobbiamo assumere coloro che hanno lavorato su posti vacanti e disponibili per più di tre anni, e sono solo 13 mila i docenti che sarebbero interessati. La priorità, alla luce della sentenza, è che nel piano di assunzione loro ci siano. L’obiettivo finale resta inalterato, un grande piano di stabilizzazione del precariato che assicuri alla scuola un organico funzionale, che supera la differenza dannosa tra fatto e diritto, e che rende pienamente attuativa quella grande riforma del centrosinistra che è l’autonomia scolastica”.
Salta comunque a febbraio il provvedimento attuativo sulla scuola: parola di Puglisi
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