“Un’operazione spericolata, non solo perché mette in difficoltà, mortificandola, una famiglia su due che ad oggi non possiede un pc, ma soprattutto perché attua un totale “taglia fuori” di quegli Enti locali che avevano tentato in questi anni di governare il sistema delle iscrizioni a scuola, tenendo conto delle peculiarità del territorio. Quei Comuni che hanno sperimentato un patto territoriale per governare i divari sociali tra diversi quartieri, la presenza di cittadini stranieri, per favorirne un’effettiva integrazione, oggi si trovano spiazzati. Ancora una volta viene imposto un deleterio modello centralista di governo della Scuola.
La carta si può risparmiare, dotando di attrezzature efficienti e di personale adeguatamente formato le segreterie scolastiche, lasciando flessibilità nelle opportunità offerte ai genitori di scegliere il mezzo informatico o meno, in un rapporto che va rafforzato e non indebolito tra autonomie scolastiche, famiglie e autonomie locali”.
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