Non è tenera Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd, nel commentare le proteste studentesche del 9 ottobre condotte in diverse città d’Italia.
“E’ un po’ da snob pensare che la cultura del lavoro non debba ‘contaminare’ la scuola”, dice la democratica sul suo profilo Facebook, aggiungendo “che il ‘saper fare’ e il ‘saper essere’ non siano tanto importanti quanto ‘il sapere’ in tutti gli ordini di scuola”.
Puglisi scrive anche, rivolgendosi ai tanti studenti tornati in piazza anche per dire no all’intensificazione delle forme di alternanza scuola-lavoro introdotte della Legge 107/15, che “l’alternanza scuola lavoro non è sfruttamento del lavoro minorile, ma una fondamentale esperienza formativa che tutti i vostri coetanei d’Europa già compiono da tempo. Dovete essere pagati per fare questa esperienza? No, come non siete pagati per studiare. L’alternanza scuola lavoro, più che un dovere è un vostro diritto”.
“A garanzia della qualità dell’esperienza formativa di alternanza scuola lavoro – continua la responsabile Scuola Pd -, abbiamo accolto nella legge 107 la proposta fatta proprio dalle organizzazioni studentesche della ‘carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza’. E’ così che potrete scoprire a scuola quale può essere la strada che può davvero assecondare i vostri talenti e le vostre aspirazioni abbandonando quella ‘ereditarietà’ del lavoro che è tipica del nostro Paese e che tiene bloccato l’ascensore sociale”.
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Puglisi conclude il suo intervento ricordando agli studenti che “le esperienze possono essere fatte non solo in azienda, ma anche nelle istituzioni culturali e negli Enti pubblici o con l’impresa formativa simulata e anche all’estero. Ci sono buone pratiche didattiche di scuole del Mezzogiorno che stanno realizzando spin off di impresa e che potranno far crescere la cultura imprenditoriale dei ragazzi e delle ragazze”.
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