I temi sull’istruzione pubblica continuano a trovare ampio spazio tra gli argomenti toccati dal vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini: stavolta, l’occasione per parlare di scuola si è presentata a Maratea, in provincia di Potenza, dove prima di partecipare ad una cena elettorale il leader leghista, dopo avere ricordato che mercoledì prossimo, 20 marzo, il Senato voterà sul ‘caso Diciotti’, che rischierà di essere posto a processo ed condannato “fino a 15 anni”, ha tenuto a ribadire le sue posizioni sull’organizzazione scolastica.
“A settembre – ha detto Salvini – torna come materia obbligatoria a scuola l’educazione civica, per imparare di nuovo rispetto ed educazione. In Italia si parla tanto di diritti ma senza i doveri i diritti non vanno lontano”.
Parlando della sua esperienza sui banchi di scuola, il vicepremier ha tenuto a ricordare che “alle elementari e alle medie avevamo il grembiule uguale per tutti e non c’era chi aveva la felpa firmata. Si tratta di una questione di educazione e convivenza civile”, ha spiegato, raccogliendo applausi.
Il segretario del Carroccio ha quindi rimarcato la sua posizione favorevole sulla reintroduzione “il servizio militare, per imparare un po’ di sacrificio. O anche il servizio civile per il volontariato”, ha sottolineato.
Salvini ha infine detto, attraverso un post su Facebook, di essere vicino alla docente in Sicilia ha preso un pugno in faccia dai familiari di un alunno, seguito di una nota disciplinare: certi “episodi di violenza – ha commentato – vanno condannati fermamente. Chi ha un ruolo fondamentale nella crescita dei nostri ragazzi merita sempre rispetto, stima e fiducia”.
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