Non è semplice di questi tempi fare i docenti e i presidi. Occuparsi di ragazzi sta diventando un compito particolarmente gravoso, con episodi violenti da parte degli stessi alunni o peggio ancora, da parte dei loro genitori. Per fortuna non è sempre così: da Novi Ligure arriva una storia di educazione e rispetto che non prevede né note, né sospensioni. E nemmeno genitori che non condividono le punizioni per chi sbaglia.
Infatti, il Liceo Amaldi, per punire gli studenti di terza superiore che hanno sporcato l’aula magna dell’istituto durante un incontro sull’alternanza scuola lavoro, ha deciso di “condannare” gli studenti a ripulire le aule in orario pomeridiano. A parlare della decisione a La Tecnica della Scuola, è il preside Giampaolo Bovone: “la decisione è stata condivisa dai docenti e dagli stesi insegnanti. Si è trattato di una leggerezza tipicamente giovanile, ma andava comunque punita. In passato abbiamo anche dato sospensioni a qualche ragazzo, con obbligo di frequenza, ma la situazione ci è sembrata adeguata per fare qualcosa di più“.
Stracci, guanti e pennelli per ripulire le aule
Perciò, in orario pomeridiano, per 2 ore gli studenti delle terze si sono armati di stracci, ramazze e guanti per ripulire la scuola. Non solo: anche tinteggiature alle aule, operazione che non guasta mai e che costerebbe alla scuola. Soldi risparmiati che potrebbero tornare utili per altri fini.
La soddisfazione del preside Bovone è legata anche al fatto che da un momento di educazione sia nata un’opportunità condivisa da tutti, anche gli stessi studenti: “I ragazzi hanno condiviso la scelta e si sono mostrati molto collaborativi. Sotto lo sguardo attento dei docenti, i ragazzi hanno ripulito la scuola e tinteggiato le aule. I genitori? Anche loro hanno apprezzato l’iniziativa e si sono fidati della scelta operata anche perché non si trattava di operazioni rischiose con oggetti pericolosi ad esempio. E poi c’erano gli insegnanti che sorvegliavano i ragazzi impegnati nei lavori.”
Meglio di una nota o sospensione
Quello che preme sottolineare il dirigente è che questa scelta vale molto più di una nota o sospensione: “Si è trattato di una leggerezza che a nostro parere non meritava punizioni classiche. Abbiamo un regolamento interno che prevede le sospensioni o il 7 in condotta, ma a volte è inutile esasperare le regole. Invece in questi casi risulta più produttivo condividere le punizioni con studenti e famiglie, proprio per suscitare un atteggiamento diverso nei ragazzi“.
Il preside infine specifica che era importante dare questo segnale con i ragazzi di terza, perché vengono presi a modello dalle matricole, ancora confuse che prendono come esempio i ragazzi più grandi. Tale vicenda, potrebbe anche avere, pertanto, ripercussioni positive per il futuro.