I parlamentari del M5S in commissione Cultura di Camera e Senato, intervengono in merito all’esternalizzazione delle pulizie nelle scuole.
“Dopo anni di battaglie condotte all’interno istituzioni in totale solitudine finalmente, affermano i parlamentari, rispetto all’osceno e torbido sistema di appalti delle pulizie nelle scuole e al progetto-farsa Scuole Belle, qualcosa sembra muoversi. La segnalazione inviata dall’Anac a Governo e Parlamento, riportata dalla stampa, riapre la questione sulla proroga degli appalti: una mangiatoia per aziende che, secondo l’Antitrust, hanno anche fatto cartello. Un sistema che a regalato cospicui vantaggi economici solo ai vertici di quelle società mentre, a scuole e lavoratori del comparto, ha portato solo gravi disagi”.
“Da molto tempo chiediamo, continua l’intervento dei pentastellati, anche attraverso un’apposita Proposta di legge, la reinternalizzazione del servizio di pulizie nelle scuole e l’inserimento nelle graduatorie di quei lavoratori che attualmente operano in condizioni di totale precarietà. Questo non solo perché tale misura consentirebbe allo Stato un risparmio rispetto al sistema attuale, ma anche al fine di efficientare sistema di pulizie”.
“Tra l’altro l’intervento dell’Anac, puntualizzano i grillini, avviene in un momento particolarmente importante: in questi giorni, infatti, al Senato è in discussione il Dl Scuole Belle che, tra l’altro, prevede un’ulteriore proroga degli appalti dei servizi di pulizie in quelle Regioni che non abbiano ancora stipulato la convezione con la Consip. Su questa ulteriore proroga a Palazzo Madama abbiamo presentato un’interrogazione e anche durante la discussione generale del Dl abbiamo ricordato come al ‘cartello’ delle imprese che si sarebbero spartite la torta degli appalti l’Antitrust abbia comminato una multa da ben 110 milioni di euro”.
“E’ bene sottolineare come, pur di mantenere in vita il sistema antieconomico dell’esternalizzazione delle pulizie, concludono i parlamentari del M5S, Renzi si è inventato il progetto Scuole Belle, che sostanzialmente tiene nel limbo i lavoratori del comparto utilizzandoli, tra l’altro, per mansioni che non dannoalcun valore aggiunto né alla loro professionalità né al decoro delle scuole, nelle quali ci sarebbe bisogno di ben altri interventi. La questione della proroga degli appalti è solo un tassello di un modello marcio al quale va posta la parola ‘fine’”.
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