Realizzare un collegamento maggiore e permanente tra la scuola e la realtà produttiva aziendale. A sostenerlo è stato, il 30 maggio a Pistoia, il sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi, nel corso del “Premio Renzo Zini – I giovani per l’agricoltura”.
“Le scuole – ha detto il sottosegretario – devono rientrare in contatto col mondo produttivo, ma artigianale e agricolo. È un impegno che questo governo ha assunto. In particolar modo nelle scuole professionali lo studio dei ragazzi rischia di essere slegato dal mondo produttivo e reale”.
“Il nostro impegno – ha concluso il sottosegretario all’Istruzione – è di riaprire finalmente i laboratori, di costruire un’alternanza scuola-lavoro reale e concreta e poi di espandere questo contatto con il mondo della realtà in tutte le scuole di ogni ordine e grado”.
Da alcuni anni, tuttavia, proprio in corrispondenza della riforma Gelmini delle scuole superiori, gli istituti professionali si sono visti ridurre in modo sempre più corposo i fondi per la gestione delle attività aziendali (ex terza area). A condurle, anche con ottimi risultati, sono solo quegli istituti che hanno la fortuna di essere collocati in un tessuto industriale florido. Altrove, soprattutto al Sud, dove la realtà aziendale è decisamente più dimessa, l’alternanza scuola-lavoro sta invece vivendo un periodo di pericolosa stasi.
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