I lettori ci scrivono

Punto di vista di un giovane studente con ambizioni verso il futuro

Egregio Sig. Ministro,
mi chiamo Martin Mansour e sono un giovane studente diciassettenne di Bologna. Frequento un istituto professionale ad indirizzo socio-sanitario con ottimi risultati in termini di successo scolastico.
Fin da bambino ho sempre avuto le idee molto chiare: il mio sogno è quello di diventare docente.
So che il mio diploma permette l’insegnamento come docente ITP e in particolare parliamo della classe di concorso B23 (laboratori per i servizi socio-sanitari / ex metodologie operative); il mio obiettivo è dunque quello di insegnare questa materia negli istituti secondari di II° grado.
Ciò non significa terminare gli studi, infatti vorrò frequentare l’università.
Nonostante sia al quarto anno, sosterrò l’esame di Stato nel 2022, in quanto mi sono avvalso (avendo i requisiti richiesti) della cosiddetta “Abbreviazione per merito”.

Allo stato attuale questo è il mio obiettivo e non desidero niente di più che realizzarlo; una realizzazione per la quale mi sto impegnando tantissimo e trovo molte persone a sostenermi e incoraggiarmi quotidianamente: in primis la mia famiglia, ma anche i miei amici e i miei insegnanti.
Le scrivo dunque questa mail per esporLe quelli che sono, dal mio punto di vista (e di chi si trova nella mia stessa situazione), gli “ostacoli” a livello procedurale che ci impediscono di attuare i nostri progetti.

È ben noto che dal 2024, per diventare docente ITP, servirà una laurea triennale. Il corso di laurea che ho intenzione di intraprendere, e di cui parlavo prima, è magistrale a ciclo unico e non è attinente alla classe di concorso B23, né tantomeno permette l’insegnamento nella scuola secondaria di II° grado. Dunque, per me, questa sarebbe l’ultima occasione di accesso alle graduatorie GPS.

Bisogna però considerare alcuni aspetti legati alla tempistica, ed è proprio qui che emergono quelli che prima ho definito “ostacoli”.
Qualche settimana fa si era appresa la volontà del MIUR di rinviare l’aggiornamento (e i nuovi inserimenti) delle GPS al 2023; io ne fui dunque entusiasta, seppur consapevole della non ufficialità.
Il Suo Ministero ha dunque avviato un confronto con i sindacati, i quali si sono mostrati contrari al rinvio.
Posso perfettamente comprendere le necessità di un docente già inserito in graduatoria, specialmente se ha una famiglia, di poter cambiare provincia e aggiornare il punteggio ma d’altra parte penso alla mia vicenda (non egoisticamente perchè ci sono altre persone nella mia stessa
situazione).

Ad oggi, invece, è stato stabilito che le graduatorie provinciali per le supplenze verranno aggiornate nel 2022; ancora non si sa se in primavera (come qualcuno dice) o in estate. Faccio presente che un aggiornamento eseguito prima dell’estate non permette l’accesso ai neolaureati e neodiplomati.
C’è da dire inoltre che nel caso degli aspiranti docenti ITP (come me), anche nel caso in cui le graduatorie venissero aggiornate nell’estate 2022 non si avrebbe il tempo materiale per il conseguimento dei 24 CFU, requisito richiesto per il primo inserimento.

1 Un aggiornamento nel 2022, a mio avviso, non darebbe l’opportunità ai neodiplomati di quest’anno di inserirsi… A questo molte persone mi hanno risposto dicendo che la stessa situazione si verificherebbe anche se l’aggiornamento avvenisse nel 2023, ovvero che i neodiplomati del prossimo anno si troverebbero nella mia stessa situazione attuale.
Questo ragionamento è vero, ma fino a un certo punto: bisogna tenere conto che questa sarà l’ultima occasione per accedere senza laurea triennale e quindi indipendentemente da ciò, coloro che si diplomeranno l’anno prossimo non riusciranno ad inserirsi; oltretutto si dice che i futuri aggiornamenti avverranno ogni tre anni.

I giovani

Genericamente, in Italia c’è una concezione sbagliata su noi giovani.
Spesso siamo visti come coloro che non hanno voglia né di studiare né di lavorare, ma come coloro che vogliono solamente divertirsi e “combinare guai”. Non nascondo che spesso e purtroppo questo è ciò che accade, ma al contempo ci sono persone giovani, energiche con voglia di fare, capacità e competenze (come me) che hanno voglia di realizzarsi e si impegnano quotidianamente per il raggiungimento dei propri obiettivi. Purtroppo si parla molto poco degli aspetti positivi.

Giovani insegnanti

Mai come in questo periodo, abbiamo visto emergere nuovi giovanissimi insegnanti (ITP). Dunque, loro sono la testimonianza di una parte di giovani che hanno scelto di studiare e dedicare la loro vita alla cultura e al lavoro responsabilmente.
Quindi probabilmente quelli sui giovani sono più stereotipi che informazioni reali. Un insegnante, penso io, se ben preparato può comunque essere anche molto giovane.
Personalmente, su alcuni canali social, vedo persone adulte che non hanno mai insegnato e alle quali non importa tale ambito, che chiedono informazioni sull’accesso in graduatoria perchè a distanza di anni si sono resi conto di avere un diploma spendibile nel mondo dell’insegnamento e lo fanno solamente perchè magari hanno perso il lavoro in un altro settore.

Ritengo che non ci si possa “improvvisare” insegnante, sia a livello di competenze (didattiche e sociali) ma anche perché questa è una professione non adatta a tutti e ci vuole una passione per poterla svolgere; meglio un giovane uscito recentemente dalla scuola, aggiornato e con tanta voglia di
fare, piuttosto che una persone che si sente “obbligato” a fare questo lavoro (magari anche male) pur di guadagnare.
Oltretutto gli insegnanti molto giovani sono una grande risorsa per il sistema scolastico nazionale; viene più facile la relazione empatica con gli studenti e la comprensione delle loro esigenze, oltre al fatto che un giovane ha sicuramente molte energie da spendere.

Trovo fuori luogo i commenti d’odio verso i giovani che aspirano a questa professione; ci attaccano sul fatto di non avere esperienza sul campo: ognuno, anche il più esperto del settore, non ha esperienza all’inizio della carriera… è attraverso la voglia e la tenacia sul campo che si migliora.
Per noi aspiranti ITP è dunque questa l’ultima occasione per accedere alla graduatorie GPS e iniziare a fare esperienza nel settore dell’insegnamento.

Futuro ITP

Nel caso in cui noi giovani diplomandi, aspiranti ITP, non riuscissimo a inserirci in graduatoria per i limiti riportati in precedenza, si potrebbe verificare nei prossimi anni un “blocco” (mancanza) di personale docente diplomato. Mi spiego meglio: i diplomati già inseriti piano piano verranno chiamati tutti e dall’anno prossimo fino al 2024 potrebbero mancare gli insegnanti proprio perché ancora impegnati negli studi per l’acquisizione della laurea triennale.

Proposte che avanzo al Ministero per dare l’opportunità ai giovani aspiranti

Sono sempre dell’idea che non serva a nulla riferire solamente ciò che non va, ma occorre che chi si esprime su questo abbia anche delle idee da proporre per il raggiungimento di un punto d’accordo. Di seguito elencherò alcune mie proposte per poter dare l’opportunità a noi giovani aspiranti ITP di inserirci in graduatoria il prima possibile.

  1. Accesso in estate, con riserva dei titoli per quanto riguarda i 24 CFU: ciò significherebbe aggiornare le graduatorie a fine luglio, in modo tale che gli aspiranti si siano diplomati, e farli inserire con riserva per dare il tempo di conseguire i 24 CFU; va da sé che bisogna stabilire un tempo entro il quale la riserva dovrà essere sciolta
  2. Aggiornamento straordinario (in vista del cambio normativa per i titoli d’accesso ITP nel 2024) nel 2023: così facendo gli aspiranti ITP, diplomati nel 2022, avrebbero l’occasione di inserirsi (l’ultima occasione) prima del cambio titoli d’accesso.

Queste sono le proposte sottopongo alla Sua attenzione; penso soprattutto in tema di scuola, ci debba essere un confronto tra i giovani cittadini e la politica. Sarei davvero molto lieto di avere un confronto con Lei per dimostrare che la politica ha ancora voglia di ascoltare le nuove generazioni e di trovare un punto di incontro.

Martin Mansour

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