I ragazzi hanno infatti avuto la possibilità di conoscere il mondo dei pupi siciliani e di alcuni eroi antimafia in aula, con un seminario del tutto particolare e con la presenza di Angelo Sicilia, puparo, regista e autore teatrale.
Da più di vent’anni Angelo Sicilia ha deciso di spogliare i suoi pupi dalle armature e dagli abiti tradizionali del ciclo carolingio per creare dei cicli di storie alternativi che, come spiega lui stesso, hanno ridato alla tradizione siciliana un pubblico che si era ormai assottigliato. Gli studenti hanno mosso i pupi, ma soprattutto, hanno potuto ascoltare la storia di Garibaldi, di Placido Rizzotto, di Pio La Torre, di Peppino Impastato, di Falcone e Borsellino e di Pino Puglisi. La lezione è iniziata con una panoramica sul teatro di figura e di animazione, con la storia dell’opera dei pupi, i suoi repertori classici e la presentazione dei moderni repertori antimafia. Tutto accompagnato anche da una prova pratica. “Ho trovato una classe di studenti stranieri affascinata e fortemente interessata – spiega alla fine della lezione il puparo – perché non sono stati coinvolti solamente dall’aspetto teatrale, ma soprattutto da quello storico e sociale. Hanno fatto molte domande per saperne di più sui vari personaggi che presentavo, sulle loro storie”.
Il ciclo antimafia della marionettistica popolare siciliana, quindi, non ha solo ridato un pubblico all’opera dei pupi, ma lo ha anche allargato, conquistando studenti di un altro continente che torneranno nei loro paesi conoscendo la storia di chi ha lottato contro Cosa Nostra. (ANSA).
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