La legge di bilancio 2017, come peraltro quelle degli anni precedenti, contiene un allegato particolarmente istruttivo: si tratta della cosiddetta “Tabella 7” che contiene l’elenco dettagliato di tutte le spese previste per il funzionamento di tutto ciò che dipende dal Miur (sistema di istruzione, sistema universitario e ricerca).
La tabella non è affatto di agevole lettura, perchè i dati e le spese sono spesso indicati in modo poco comprensibile ai comuni mortali (ma anche a chi legge la tabella da molti anni!)
Fra i diversi va segnalata una tabella conclusiva che elenca tutte le disposizioni di legge che intervengono in qualche misura sulla formazione del bilancio stesso. C’è per esempio il riferimento alla vecchia e notissima legge 440 che finanziava l’ampliamento dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche ed alla legge 62/2000 che consente di erogare finanziamenti alle scuole paritarie.
Ma l’elenco è lunghissimo (8 pagine fitte fitte, con almeno 200 leggi citate); e fra i riferimenti ce ne sono alcuni davvero curiosi; si parla persino di qualche “Decreto regio”: il n. 827 del 1924, il n. 746 del 1926, il 1058 del 1929 e il 2031 del 1937. Per non parlare di qualche decreto luogotenziale emanato fra il 1943 e il 1945. Insomma, la scuola italiana funziona ancora con norme pre-costituzionali. Così, giusto per dire.
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