Come docenti entrati in ruolo in fase C, ci chiediamo perché a parità di requisiti, coi nostri colleghi di ruolo e neo-immessi in fase 0 e A, siamo gli unici (insieme ai colleghi di fase B) a non avere più una titolarità su scuola, ad essere sottoposti alla chiamata diretta, assegnati su ambiti, ad avere incarichi triennali sottoposti all’arbitrio degli istituti e l’obbligo di mobilità nazionale?
– Perché una volta assegnati alle scuole, i Ds sono stati lasciati liberi di fare di noi meri ingranaggi emergenziali, creando, con questo nuovo organico, una sorta di “terra di nessuno”, senza leggi e indicazioni chiare? Ad oggi, ci sono colleghi che non hanno ancora un orario di servizio e lavorano “ a chiamata”, altri che ce l’hanno ma che lo svolgono interamente su supplenze, altri in cattedra ma in balia di vuoti progettuali, altri che non hanno neanche un tutor, e che vedranno compromessa la possibilità di svolgere l’anno di prova. E’ questa l’autonomia che vi piace? Senza più nessuna tutela per i lavoratori e sottoposta a un’ arbitraria ed incompetente gestione delle risorse umane a tutto danno della qualità dell’offerta formativa?
– Perché, a parità di requisiti, nel CCNI, i docenti fase C da GAE sono stati gli unici (insieme ai colleghi di fase B da GAE) a non beneficiare di nessuna deroga perché venisse loro riconosciuto il diritto di permanere nella prima provincia scelta, in ottemperanza della natura provinciale delle graduatorie?
– Perché vige disparità di trattamento addirittura tra gli assunti nella stesse fasi? E i colleghi, idonei al concorso 2012, entrati in fase B e C, hanno avuto e continuano ad avere la precedenza e maggiori diritti rispetto ai docenti entrati in fase B e C dalle GAE, con pari requisiti e modalità di assegnazione a ruolo?
– Perché la mobilità straordinaria si fa sulla nostra pelle, su tutti i posti disponibili, contrariamente alle vecchie disposizioni, come se queste cattedre non fossero mai state assegnate a nessuno? Ricordiamo che è stato un errore dell’amministrazione non svolgere le consuete operazioni di mobilità prima delle nuove assunzioni.
– Perché non si è pensato di regolarizzare la nostra situazione, prima di bandire un nuovo concorso, in modo da assegnarci su tutte le cattedre in organico di diritto, per riequilibrare e armonizzare il sistema, utilizzando criteri equi, “per scorrimento” e per punteggio?
Qualcuno dovrà darci delle spiegazioni e sanare “l’anomalia potenziamento”, iniziativa che si regge su una macroscopica disparità di trattamento tra lavoratori, nonostante questi muniti di identici requisiti. Un’operazione siffatta rasenta il ” mobbing collettivo” di un segmento molto importante dell’intera categoria docente, si sta parlando di circa 60.000 individui, ovviamente beneficiari degli stessi diritti costituzionali di tutti gli altri, istituendo, di fatto, nel settore pubblico, un sistema a “caste”, ingiustificato ed illegittimo.
In attesa che qualcuno ci dia delle spiegazioni, rimanderemo, a questo punto, il confronto negato nelle aule dei tribunali e nelle piazze, al fine di vedere a noi riconosciuto quanto segue:
1) parità di trattamento con gli altri segmenti della categoria: possibilità di rimanere nella prima provincia richiesta, in ottemperanza della natura provinciale delle nostre graduatorie, acquisendo titolarità su scuola;
2) trasferimenti a domanda su tutto l’organico dell’autonomia, in base al punteggio e non secondo un iniquo ed inedito sistema di preferenze, rendendo disponibile a mobilità anche l’organico di fatto;
3) sblocco del vincolo triennale per le assegnazioni provvisorie;
4) immediata assegnazione, ai docenti di fase B e C, di tutti i posti in organico di diritto ad oggi destinati al concorso ordinario, prima dell’espletamento delle prove concorsuali;
5) definizione di criteri oggettivi per l’assegnazione della sede nell’ambito territoriale e sospensione della chiamata diretta ( in attesa della definitiva abolizione di ambiti e chiamata diretta per mezzo di strumento referendario);
6) assorbimento per scorrimento e per punteggio su tutti i posti in organico di diritto e di fatto, per coloro che negli anni saranno assunti su organico di potenziamento;
7) regolarizzazione e formalizzazione dei compiti, dell’orario di servizio, dei diritti e dei doveri dei docenti del potenziamento, in rispetto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale vigente.
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