Il Convegno costituisce occasione d’incontro fra Autorità politiche a tutti i livelli, dal Comune alla Provincia, alla Regione ad Enti Sopranazionali, Personalità del mondo della Scuola, rappresentanti del Ministero, dell’Ufficio Regionale, dei docenti, dei sindacati, delle Associazioni, degli Editori.
Al Convegno partecipano Autorità ecclesiastiche, in quanto la Chiesa, realtà sopranazionale, ha mantenuto l’uso della lingua latina e conservato il patrimonio di saperi di due millenni.
L’incontro allargato a tutte le componenti della società conferisce valore all’apprendimento di questa disciplina rigorosa, formativa e pluridisciplinare, che non può rimanere circoscritta agli anni della scuola, ma deve costituire la base della formazione del Cittadino Europeo nei vari ambiti in cui si troverà ad operare: il Diritto, gli Studi storici, gli Studi scientifici, gli Studi di Archivistica, l’Archeologia, l’Epigrafia e la Paleografia.
Il momento attuale, infatti, richiede particolare attenzione all’impegno civile, alla cittadinanza responsabile, al senso di appartenenza ad una realtà geopolitica che abbraccia l’Europa ed i Paesi dell’Area Mediterranea.
In questo contesto il latino rappresenta un denominatore comune fra le culture degli Stati, un elemento di unione, un legame tra passato e presente, tra studi specialistici e bisogni culturali del territorio.
Senza la conoscenza, ma una conoscenza forte, sostenuta dalla comunità, il passato diventa muto e non sarà più in grado di parlare alle generazioni future. Tutto il patrimonio di immagini, simboli, metafore, valori trasmessi dal mondo culturale latino deve non solo essere tramandato, ma anche diffuso fra coloro che non lo hanno studiato direttamente.
Solo così l’Umanesimo del XXI secolo può ricongiungersi idealmente all’Humanitas romana, per attingervi nuova linfa, nuovo entusiasmo, nuova forza, nuovi significati e proseguire nel cammino di piena realizzazione delle capacità razionali e di affermazione della giustizia e della ricerca del bene pubblico.
Le nostre convinzioni ci portano alla richiesta, da inoltrare al Parlamento Europeo, del riconoscimento del latino quale lingua ufficiale dell’Europa, lingua di sostrato culturale. Crediamo che un fenomeno mondiale come la lingua latina possa costituire un forte elemento di coesione ed un fattore di propulsione scientifico-culturale per il nostro Paese.
Ci adoperiamo perché non muoia il valore della cultura, perché dall’antichità si possano leggere tracce significative per sostenerci nell’azione quotidiana e nella costruzione di una nuova, ragionevole fiducia nell’uomo.