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Quale ruolo per l’Invalsi?

Sulla questione del sistema nazionale di valutazione il dibattito è molto acceso, e non da oggi.
Uno dei nodi più delicati riguarda la cosiddetta “terzietà” del soggetto a cui viene demandata la valutazione del sistema.
Si tratta di un tema particolarmente caro alla Flc-Cgil che nel comunicato del 24 agosto lamenta il fatto che il MIUR “demanda ad un soggetto esterno quali debbano essere gli indicatori di efficienza ed efficacia del nostro sistema di istruzione”.
Lamentela già presente in un comunicato di due settimane fa il sindacato di Pantaleo sottolineava: “E’ evidente che il MIUR decide di abdicare al proprio ruolo non definendo nel testo del regolamento i parametri di valutazione delle scuole demandandoli completamente ad un soggetto esterno”.
A parte il fatto che l’Invalsi non è un soggetto totalmente esterno al Ministero.
Nel “chi siamo” del sito web dell’Istituto si legge infatti: “L’Invalsi è soggetto alla vigilanza del Ministero della Pubblica Istruzione che individua le priorità strategiche delle quali l’Istituto tiene conto per programmare la propria attività”.
D’altronde sulla necessità che la valutazione delle scuole venga affidata ad un soggetto “terzo”, i pareri sono piuttosto contrastanti.
La stessa Flc-Cgil sembra avere sull’argomento una posizione “altalenante” .
In una “scheda” contenuta in un kit per l’avvio dell’anno scolastico 2007/2008 (siamo all’epoca del Ministro Fioroni) la Flc-Cgil scriveva che le modifiche da poco intervenute “non assicurano quella piena terzietà dell’Istituto che è a nostro parere la condizione imprescindibile per una corretta rilevazione del funzionamento del sistema scolastico e di formazione”.
Nel novembre 2007 la Flc-Cgil organizzava persino una Conferenza nazionale dedicata interamente a discutere i problemi dell’Istituto.
Nell’intervento “politico” della segreteria nazionale, svolto da Maria Brigida, venne affrontato il problema della terzietà.
La risposta fu inequivocabile e per l’Istituto si auspicava “autonomia dal decisore politico, a cui dovrà fornire tutti gli elementi per permettere le migliori scelte educative, in grado di fornire alle scuole elementi utili per il miglioramento dell’azione formativa”.
E anzi: “[L’Invalsi deve essere] soggetto terzo, la cui autorevolezza è data proprio dal suo grado di autonomia oltre che dalla sua capacità di svolgere i compiti che gli sono affidati”.
Insomma mentre nel 2007 la terzietà era cosa buona e giusta ora è diventata una soluzione sbagliata.
E’ del tutto evidente che con queste premesse il dibattito sulla questione della valutazione di sistema ne esce del tutto falsato.

Reginaldo Palermo

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