Categorie: Attualità

Quali competenze per entrare nel mondo del lavoro?

Altro che bamboccioni. I nostri giovani neo-diplomati hanno, in maggioranza, le idee chiare. Pur trovandosi di fronte al primo vero bivio della loro vita, università o lavoro, qualche orientamento l’hanno maturato.
Secondo l’agenzia del lavoro che cura il sito www.openjob.it il 58% dei nostri ragazzi si sente cioè pronto. Più della metà non pensa dunque all’università. Solo il 27% ad oggi si è già iscritto ad una facoltà universitaria, segno evidente del calo di iscritti degli ultimi anni.
Mentre i ragazzi pensano in maggioranza al lavoro, le ragazze pensano più alla vita universitaria. Segno dei tempi? Quasi il 10% pensa all’estero, per migliorare o imparare le lingue e fare esperienza.
Hanno le idee chiare, per lo più, sul proprio futuro, ma non, però, sulle competenze richieste.
Sanno, cioè, che il mondo del lavoro richiede competenze tecniche (hard skills), ma poco sanno sulle soft skills, cioè sulle competenze relazionali, comportamentali, motivazionali. Le più importanti, perché aiutano a gestire lo stress, la motivazione, le paure, le relazioni. Le stesse che poi, al dunque, vengono richieste nei colloqui di lavoro, al di là delle esperienze professionali, del voto di laurea o di diploma: sapersi relazionare, avere buone capacità comunicative, di gestione, di leadership e via dicendo equivale sicuramente a possedere un biglietto da visita vincente. La più importante di tutte? Avere fiducia in se stessi. Non in termini egocentrici, ma relazionali. Il che significa: essere disponibili ad imparare da tutto e da tutti.
Una panoramica finale su queste “competenze soft” penso sia utile, per dare una mano ai nostri giovani.
Abbiamo anzitutto quelle cognitive (capacità di analisi, di problem solving), quelle realizzative (traducono i pensieri in azione, in gestione equilibrata del tempo), quelle relazionali (saper relazionarsi, lavorare in gruppo), quelle manageriali (sulla capacità di leadership, di motivazione personale, di condivisione), quelle trasversali (essere flessibili, capaci di gestione emotiva, di tolleranza allo stress).

Gianni Zen

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