Quando si parla di valutazione degli insegnanti, la questione si fa spinosa e il dibattito si fa incandescente.
I docenti italiani, che per una vita hanno sempre valutato e molto spesso le loro valutazioni diventavano insindacabili, adesso dovranno fare i conti con il fatto che a essere valutati saranno proprio loro.
Nella scuola italiana vengono introdotti, per legge, la valutazione degli insegnanti e il riconoscimento del merito professionale.
Anche i dirigenti scolastici saranno valutati, infatti la legge 107/2015 all’art.1 comma 93, dispone che per valutare un dirigente scolastico, si dovrà tenere conto del contributo del dirigente al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico previsti nel rapporto di autovalutazione.
Inoltre i criteri saranno principalmente basati su competenze gestionali ed organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell’azione dirigenziale, ma anche sulla valorizzazione dell’impegno e dei meriti professionali del personale dell’istituto e sul miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici.
Mentre i dirigenti scolastici saranno valutati sulla base di criteri stabiliti dalla legge, ci domandiamo come verranno valutati gli insegnanti. In buona sostanza la domanda che ci poniamo è : “Quali saranno i criteri di valutazione sul merito dei docenti?”.
La legge 107/2015, all’art.1 comma 127 si limita a disporre che il dirigente scolastico, sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione dei docenti, assegnerà annualmente al personale docente una somma del fondo di cui al comma 126 sulla base di motivata valutazione.
Quindi si tratta di una valutazione sul merito del docente, che avrà una cadenza annuale. In buona sostanza i docenti saranno valutati ogni anno scolastico e secondo quanti saranno valutati meritevoli prenderanno un bonus in denaro.
Il comitato di valutazione avrà l’arduo compito di trovare dei criteri il più oggettivi possibili, per evitare che i dirigenti scolastici possano favorire qualcuno piuttosto che qualcun altro. Quali potrebbero essere dei criteri oggettivi?
Vengono in mente la quantità delle assenze fatte in un intero anno scolastico, la puntualità del docente, un’altra condizione per ricevere il bonus potrebbe essere quella di non avere mai ricevuto una sanzione disciplinare, poi c’è l’efficacia della didattica per l’apprendimento degli alunni, che potrebbe essere misurata testando gli studenti all’inizio e alla fine dell’anno , riscontrando se il lavoro del docente ha prodotto un miglioramento delle competenze.
Quella della valutazione del merito professionale dei docenti è una novità che non mancherà di sollevare polemiche e aspre contese, ma una cosa è certa che per gli assenteisti e i fannulloni sarà dura tirare a campare, almeno che tra di loro non ci sia anche il capo d’Istituto.