Ogni tre anni PISA valuta le competenze degli studenti nella lettura, nella matematica e nelle scienze e comunica ai Paesi aderenti se il loro livello educativo globale sta migliorando e se risponde o meno ai requisiti della società.
I contenuti del test sono definiti da un gruppo di esperti che rappresentano i diversi Paesi e si confrontano per capire cosa servirà alle prossime generazioni per potersi realizzare nella vita.
Una grande innovazione di PISA 2015 è stato il passaggio dai test cartacei a quelli elaborati al computer. Nel caso delle scienze questo ha permesso di presentare problemi più realistici agli studenti poiché i test prevedono simulazioni di esperimenti e fanno vedere direttamente i risultati delle loro azioni.
Oltre agli ambiti cognitivi più tradizionali della lettura, della matematica e delle scienze, PISA esplora i nuovi ambiti importanti del XXI secolo. Il nuovo ambito scelto per PISA 2015 è il «problem solving collaborativo». I test di questo mezzo milione di studenti sono attualmente in fase di elaborazione. I ricercatori studieranno il rapporto tra la variabile del background dello studente, i suoi interessi e i suoi risultati nel PISA. I risultati verranno pubblicati su un report che sarà divulgato a dicembre 2016. I Paesi che hanno aderito al programma sono impazienti di sapere come sono andati e se hanno conseguito risultati migliori del PISA 2012.
Ed è già in preparazione il PISA 2018 al quale hanno espresso la volontà di aderire più di 80 Paesi. L’ambito principe sarà la competenza della lettura che presenta sempre maggiori sfide nell’era elettronica. Nell’era della lettura su carta il lettore sapeva che i libri e gli articoli erano stati rivisti e controllati prima di essere pubblicati. Nell’era elettronica il lettore deve valutare e controllare tutto quello che legge su Internet, se è vero o se è solo una trappola per fargli spendere soldi o indurlo a credere in un’idea pericolosa.
L’altro ambito sperimentale del PISA 2018 sarà la conoscenza globale, un’altra abilità indispensabile nel XXI secolo.
Il programma valuterà se gli studenti sono abbastanza preparati a capire che il mondo in cui viviamo è globalmente interconnesso, che dovranno essere in grado di comunicare in modo efficace con i popoli di altre culture e capire e rispettare le filosofie diverse dalle loro.
Ai futuri datori di lavoro interessa soprattutto sapere come se la cavano gli studenti con le abilità necessarie per stare al passo con i tempi, come il problem solving collaborativo, il pensiero critico e la conoscenza globale. Nel sondare quelle abilità il programma PISA aiuta i sistemi educativi a capirne l’importanza e a trasmetterle alle nuove generazioni.
(Da Il Sole 24 Ore)
Nella puntata del daytime di oggi, 19 novembre, del talent show Amici, in onda su…
La fotografia delle scuole siciliane, che emerge da una ricognizione effettuata dalla Cgil, non è…
L'USR per l'Umbria ha fornito importanti chiarimenti in merito alla procedura di assunzione e presa…
Le parole del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, pronunciate durante la presentazione della…
Nel 2016 aveva vinto il Premio Nazionale per la Saggistica spagnola con il suo libro…
Il cantautore ed ex insegnante Roberto Vecchioni, ospite fisso del programma di La7 "In Altre…