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Quali regole per la gestione delle scuole durante lo sciopero? I presidi non facciano confusione

Con i primi scioperi della scuola, ci comunicano casi in cui i Ds applicano male le regole per la gestione delle scuole durante uno sciopero. Facciamo il punto normativo sugli scioperi.

Partiamo da una circolare, che c’è stata segnalata, in cui un dirigente scolastico di un Istituto Comprensivo, riferendosi agli alunni della scuola secondaria di primo grado, scrive: “gli alunni i cui docenti della prima ora aderiranno allo sciopero, non saranno fatti entrare a scuola”.

In buona sostanza sembrerebbe, da questa circolare che ci è stata inviata in redazione, che il Ds non voglia prendersi in carico gli studenti della scuola secondaria di primo grado i cui docenti della prima ora saranno assenti per sciopero, indipendentemente dal fatto che i docenti delle ore successive saranno presenti.

Però, non c’è nessuna norma che autorizza il Ds a non accettare i ragazzi a scuola, tanto meno per il fatto che il docente della prima ora risulta in sciopero.

Piuttosto, il capo d’istituto in caso di sciopero annunciato, deve chiedere a docenti e ata con una circolare chi intende scioperare specificando che la comunicazione di adesione allo sciopero è volontaria.

Il Ds, ricevuta la comunicazione volontaria di adesione allo sciopero, valuta con cognizione di causa l’effetto realistico previsto sul servizio. A questo punto può disporre un servizio ridotto per una parte delle classi o per una parte dell’orario e lo comunica, tramite circolare interna, ai docenti. Nel caso l’adesione sia totale o comunque massiccia, può sospendere le lezioni se non è in grado di garantire neanche un servizio minimo. Tuttavia non può chiudere la scuola, a meno che tutti abbiano dichiarato di scioperare.

Infine, lo stesso preside comunica alle famiglie, almeno cinque giorni prima della data dello sciopero, le modalità di gestione del servizio o la sua sospensione.

Inoltre, per quanto attiene il personale Ata, individua e stabilisce il contingente di questo personale scolastico per assicurare le prestazioni indispensabili e lo comunica agli interessati almeno cinque giorni prima dello sciopero.

Queste sono le regole lineari e di prassi in occasione di scioperi della scuola, per la gestione del servizio. Quindi, tornando al coso prospettatoci, ne deriva che il dirigente scolastico che non si prende carico dei ragazzi i cui docenti della prima ora scioperano, fa perdere loro una giornata di scuola (chiedendo anche nella stessa circolare “la giustificazione dell’assenza”), non opera correttamente. E interrompe un servizio che potrebbe essere tranquillamente fornito con la presenza dei docenti delle ore successive.

La domanda sorge spontanea: “Perché il Ds non ha pensato di fare entrare i ragazzi della scuola secondaria di primo grado alla seconda ora?”.

 

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Lucio Ficara

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