Cos’è la mindfulness? Un approccio meditativo, una buona pratica orientata al benessere individuale e della collettività. (VAI AL CORSO)
Un esercizio tipico della mindfulness? Sedersi in posizione meditativa (sitting meditation), chiudere gli occhi e pensare ai propri piedi lasciando andare la mente in libertà, facendo fluire tutti i ricordi. Quindi è il momento di prestare attenzione alle sensazioni fisiche dei piedi, tentando di avvertire la pianta del piede per terra e il peso del corpo sul piede, ma anche la calza attorno al piede, il contatto della calza con le dita e le sensazioni più interne al corpo, il caldo o il freddo o il prurito, affinché ogni qual volta arrivi in testa un pensiero, questo venga scacciato dalle sensazioni fisiche dei piedi, che ci tengono ancorati alla realtà.
Perché è utile la mindfulness anche nella didattica? Perché aiuta a ridurre le ansie scolastiche, sia sul fronte docente che su quello degli studenti.
“Il talento più grande di un insegnante è quello di essere felice” ci ricorda Thic Nhat Hanh. Ecco perché un insegnante che volesse sperimentare in classe l’approccio meditativo e di mindfulness dovrebbe prima di tutto praticarlo su se stesso. La buona notizia è che la felicità di cui parla il monaco scrittore è un’abitudine che può essere coltivata nella vita quotidiana e dunque è possibile lavorare su stessi con questo obiettivo e a seguire riproporre nelle proprie classi le stesse esperienze e competenze.
Peraltro la disciplina meditativa e di mindfulness pare essere estremamente utile sui bambini con disturbi di apprendimento: nell’ambito di una sperimentazione, condotta dal gruppo di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Bambino Gesù, i bambini che avevano seguito il percorso mindfulness hanno manifestato un miglioramento nelle prove cognitive incentrate su esercizi di attenzione svolti al computer. Un traguardo che i bambini sono più facilmente in grado di raggiungere in quanto, porre l’attenzione su di sé aiuta a scoprire le emozioni, a restare focalizzati sul presente, su ciò che si prova, sui risultati che si vogliono ottenere, riuscendo a non perdersi tra i tanti stimoli esterni, fonti di distrazione.
Su questi argomenti il corso Percorsi di mindfulness scuola, a cura di Marco Catania, in programma dal 22 aprile.
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