Erano stati incaricati di creare un book fotografico sulle pietanze in preparazione all’Istituto alberghiero Martini di Montecatini (Pistoia). Un modo per illustrare all’esterno, non solo la bravura dei ragazzi ma anche l’efficienza della scuola all’utenza.
Lo smartphone a fini didattici… ma
E per questo gli studenti avevano a portata di mano lo smartphone, pronti a registrare i manicaretti che uscivano da quelle cucine. Senonchè, quando il diavolo ci mette lo zampino, da sotto quei fornelli è uscito pure un topo e a quella vista, e avendo il telefonino in mano col fotogramma in obiettivo, la tentazione dei ragazzi di filmare anche l’inaspettato ospite è stata più forte del profumo dei piatti e allora tutti a filmare il topolino e le sue peripezie per la cucina della scuola.
Tuttavia i ragazzi, oltre a girare quelle scene hanno poi diffuso sui social network quel video con il topo che si aggirava per le cucine della scuola.
Quando il topo ci mette lo zampino
Però, come accade coi book delle dive delle riviste patinate che vogliono essere riprese nelle loro parti migliori, mettendo in ombra i grassi in eccesso o le smagliature, anche in quella scuola si è allo stesso modo ragionato: le uniche foto autorizzate erano quelle destinate al book propagandistico e non già le riprese filmiche del topo, come, sembra, imponga il regolamento interno che vieterebbe di fare foto e riprese dentro la scuola per poi diffonderle.
E così, e per causa del topo che nella scuola non ci doveva essere e dunque non per colpa degli studenti, il gruppo protagonista della vicenda, e quasi tutti già individuati, rischia la sospensione.
La vicenda è resa nota dal quotidiano Il Tirreno che riporta anche le parole del dirigente scolastico: “Quei ragazzi hanno violato il regolamento d’istituto per cui è vietato fare foto e riprese dentro la scuola e poi diffonderle”.
Tutti assolti a condizione
La questione è così finita davanti al consiglio d’istituto, mentre la scuola ha chiuso la cucina per cinque giorni e proceduto a fare un servizio di derattizzazione e sanificazione dell’ambiente.
E il consiglio di Istituto col consiglio di classe hanno alla fine stabilito che ai ragazzi non fosse comminata nessuna sanzione disciplinare, ma l’obbligo di frequentare un corso di formazione.
Decisione unanime a quanto riportano le agenzie.
Una cinquantina di ragazzi, quindi non solo il ristretto gruppo ritenuto responsabile della pubblicazione del video, frequenterà pertanto una serie di lezioni nell’ambito del percorso di cittadinanza e Costituzione previsto dall’esame di Stato, dove saranno trattati anche temi quali il corretto uso dei social network e le norme legate alla privacy.
E dall’alberghiero Martini fanno sapere: “L’obiettivo era quello non di punire gli studenti che avevano violato il regolamento scolastico, che vieta di pubblicare foto e video che riguardano l’istituto, ma educarli assieme ai loro compagni di classe”.