Abbiamo parlato molto spesso in questi ultimi mesi del tema del bullismo e del cyberbullismo, tramite dirette e approfondimenti con esperti del settore, confrontandoci sui temi dei diritti, della dignità sociale, dell’uguaglianza, del contrasto ad ogni forma di denigrazione e privazione e della sicurezza in rete, alla luce degli articoli della nostra Costituzione, 2, 3, 9, 15, 28, 30, 33, 34, 38.
Dopo l’evento reale che ha coinvolto milioni di spettatori in tutto il mondo, l’incoronazione di re Carlo III, gli occhi sono stati puntati sui giovani reali, i diretti successori della corona inglese. Secondo quanto riportato dai giornali inglesi, grazie a fonti vicini alla famiglia reale, il principe George, primo figlio del principe e della principessa del Galles, William e Kate, che il giorno dell’incoronazione è stato uno dei paggetti d’onore, avrebbe convinto il nonno, re Carlo III, a non indossare la divisa tradizionale per paura di essere preso in giro dai compagni di scuola fino a bullizzarlo.
In effetti, la divisa tradizionale da paggio d’onore avrebbe previsto un abbigliamento molto classico e obsoleto rispetto al XXI secolo (non che l’intera famiglia reale non lo fosse, ndr). L’abito era composto da calzoni bianchi al ginocchio e collant dello stesso colore.
Da quanto è emerso dalla giornata dell’incoronazione, re Carlo avrebbe accolto la richiesta del nipote (e futuro re) così i paggetti reali hanno indossato la tipica giacca rossa lunga fino al ginocchio e con dettagli in oro sull’abbottonatura e sulle maniche, abbinata a pantaloni neri con riga laterale dorata, guanti bianchi, ascot candido, gilet dorato portato abbottonato e scarpe classiche.
Anche re Carlo fu bullizzato
Secondo la sua testimonianza, apparsa sul Daily Telegraph, il giovane Carlo venne sottoposto a un “bullismo spietato” da parte degli altri alunni, anche per la sua provenienza familiare da un contesto fra i più privilegiati.