Categorie: Esami di Stato

Quando l’esame di Stato non è un Quiz

Ancora una volta vorrei difendere l’importanza della terza prova all’esame di Stato. Il riferimento va sempre alla normativa e cioè al Decreto n. 429 del 20/11/2000.
Ne riassumo il contenuto in una mia sintesi essenziale e completa. L’art. 1, stabilisce obiettivi e finalità: “La terza prova, a carattere pluridisciplinare, è intesa ad accertare le conoscenze, competenze e capacità del Candidato”. Mentre l’ art. 2 indica le 7 tipologie possibili: tre “comuni”, due pensate per istituti tecnici e/o professionali e due riferite alla progettazione. A): Trattazione sintetica di argomenti significativi anche a carattere pluridisciplinare. B): Quesiti a risposta singola, su argomenti riguardanti una o più materie. C): Quesiti a risposta multipla, anche chiusa, in vere e proprie prove strutturate vertenti su argomenti di tutte le materie dell’ultimo anno di corso; D): Problemi a soluzione rapida. E): analisi di casi pratici e professionali e risposte in forma sintetica. F): Sviluppo di un progetto che coinvolga diverse discipline o la esposizione di una esperienza di laboratorio o anche la descrizione di procedure di misura o di collaudo di apparati o impianti.
C’è poi in coda al decreto una annotazione che aggiunge la possibilità (unicamente per l’istruzione artistica) di svolgere una tipologia in “alternativa” a carattere speciale: “Sviluppo di un progetto anche attraverso la lettura, l’analisi e la interpretazione grafica dei caratteri compositivi, stilistici, costruttivi di un’opera o di un complesso monumentale”.
Se la commissione opta per questo tipo di terza prova, riservata ai candidati “artisti”, la durata è di 6 ore. Altro che quiz!
Se entriamo nel cuore e nello spirito di questo “nuovo” esame, scopriamo che la terza prova è interdisciplinare e pluridisciplinare! E c’è anche una costante raccomandazione, ove previsto, di inserire nella prova la conoscenza di una lingua straniera.
Provino finalmente i commissari a prepararla e somministrala come si deve questa “terza prova”, e la smettano gli organi di informazione di fare disinformazione, banalizzandola. Ogni Commissione, applicando opportunamente le varie tipologie per il tipo specifico di diploma di “maturità”, ha la possibilità reale di valutare le tre C (conoscenza, competenza e capacità), veri pilastri della preparazione pre-universitaria. 
Infine, non è vero che i quasi 500.000 maturandi faranno tutti la terza prova lunedì 25 Giugno perché ormai da 14 anni la maturità artistica prevede che la terza prova si svolga almeno in tre giorni.
 Quest’anno poi, l’OM 41/2012 del ministro Profumo ordina di non utilizzare la giornata del sabato per le prove scritte cosicché mentre quasi tutti gli altri faranno la terza prova scritta, i futuri artisti lunedì sono ancora in piena seconda prova di esame, alle prese con la realizzazione in più giorni della “copia dal vero del modello vivente”, o stanno provvedendo ad “importanti interventi di restauro di un edificio storico della città”, o stanno preparando “una serie di pannelli decorativi (cm 70 x 100) per abbellire la nuova sede di una importante biblioteca pubblica, oppure stanno progettando di “riedificare (con la committenza dell’amministrazione comunale e l’azienda di soggiorno per il turismo) uno stabilimento balneare ormai in disuso…”

Giovanni Sicali

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