I lettori ci scrivono

Quando la meritocrazia diventa un difetto

Un grande “movimento culturale”, che intende rimettere al centro la formazione e la meritocrazia, sta attraversando le Università italiane.

Siamo partiti dalla campagna web #scemochisilaurea, in breve tempo molti studenti universitari si sono mobilitati per organizzare assemblee informative tese ad una reale informazione sulla nostra situazione attuale.

Studenti e Professori si sono uniti e insieme stanno cercando soluzioni concrete per preservare la qualità dell’insegnamento.

Tra pochi giorni, infatti, l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato deciderà sulla sorte lavorativa di migliaia di diplomati magistrali.

Se questi ultimi dovessero entrare in GAE (le graduatorie che consentono di entrare di ruolo senza sottoporsi a concorso), per la prima volta un diploma avrà più valore di una laurea e salirà in cattedra anche chi non ha alcuna competenza!

Un vero e proprio paradosso, un duro colpo alla meritocrazia e alla scuola pubblica che ha unito tutto il mondo accademico, che, esprimendo preoccupazione e dissenso, si è schierato dalla parte dei laureati.

I rischi altissimi che corre la scuola pubblica sono resi espliciti dai dati del dossier pubblicato ad agosto 2017 da Tuttoscuola che ricorda “su 5.356 iscritti nelle Gae Roma Primaria risultano con zero punti di servizio ben 4.916 (91,8%): nove docenti su dieci è da ritenere che non abbiano mai insegnato”.

Noi laureati ci chiediamo: chi salvaguarderà il diritto dei bambini ad avere una scuola di qualità?

La scuola italiana ha bisogno, oggi più che mai, di personalità che hanno investito e investono ogni giorno per portare in classe la propria professionalità.

Tutti i giovani hanno diritto ad un posto nel mondo dove potersi esprimere al meglio attraverso l’uso delle proprie capacità. Questo è quello a cui ambiscono i laureati in Scienze della Formazione Primaria, dopo anni di sacrifici, alta formazione e precariato, desiderano solamente entrare nel mondo della scuola per arricchirla.

Siamo e vogliamo essere il futuro della scuola italiana!

di Coordinamento Nazionale di Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento

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