Capita anche questo a scuola, ma quando capita, essendo le differenze di età e di ruolo, di mansione e di spunti sociologici, culturali e educativi così rilevanti, la notizia non può passare assolutamente inosservata. E per questo la riportiamo nel riassunto del quotidiano La Repubblica.
Sarebbe infatti scoppiata, è il caso di dirlo, una presunta relazione tra un alunno, da poco maggiorenne, di un liceo del Lazio e la sua preside. L’amore, riprendendo l’adagio, è cieco e la sua cecità avrebbe coinvolto i due tanto che sarebbe pure diventato argomento pruriginoso di pettegolezzi fra docenti, genitori, alunni e tutta la comunità attorno al liceo ad indirizzo pedagogico, classico e linguistico. E tanto discusso e ripetuto che sarebbe arrivato pure all’orecchio del Ministero dell’istruzione.
Ma non solo, sembra pure che il Liceo diretto da questa dirigente sia fra i primi nella classifica Eduscopio per i linguistici, dove le iscrizioni di anno in anno continuano a crescere, ma, ciononostante, starebbero pure partendo, secondo quanto riporta Repubblica, gli ispettori dell’Ufficio Scolastico Regionale per verificare la condotta della dirigente scolastica.
A fare conoscere questa storia, che in altri ambienti non avrebbe fatto notizia, perchè di amore si tratta, sarebbe stato il ragazzo stesso che si è confidato con alcuni amici.
Iniziata a dicembre scorso, nel periodo dell’occupazione della scuola da parte degli studenti, il rapporto sarebbe pure terminata per volontà del 18enne le cui confidenze tuttavia sono diventate come il venticello calunniatore del Barbiere rossiniano: un colpo di cannone, difficile da nascondere e contenere, come il più bieco passaparola, fuori e dentro scuola, anche perché il ragazzo avrebbe raccontato di aver faticato non poco per uscire dalla relazione con la preside. Un grande amore dunque della matura donna soprattutto per il giovane virgulto, fedifrago e scanzonato.
E infatti, oltre alle chat fra i ragazzi, sono comparse scritte sui muri sul tipo di Angelica e Medoro e pure di annunci di incontri social fra amanti: “Il tuo silenzio parla per te”, “La laurea in pedagogia l’hai presa troppo seriamente”, “Chi sa deve agire”, ecc. . Davanti a quelle scritte anche i docenti si sono mobilitati per capire cosa fosse accaduto, ed è arrivata anche l’ispezione.
Ora la dirigente scolastica, da poco assegnata a quel Liceo, rischia di essere non solo allontanata ma anche “licenziata”, spiega Repubblica, anche se appare difficile licenziare una dirigente per una sbandata.
Sembra inoltre che la diretta interessata avrebbe negato ogni circostanza, difendendosi e rifiutando di rispondere a ogni ulteriore domanda del quotidiano. E che avrebbe dovuto dire la svenurata? Confessare un amore che la morale comune ipocritamente rinnega?
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