Partiamo con il dire che la richiesta di visita fiscale da parte della scuola per la malattia di un dipendente, non è sempre obbligatoria e che in questo particolare caso si sarebbe dovuto riflettere sull’inopportunità di richiederla.
La normativa che regola le visite fiscali è richiamata dalla circolare Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione del 18-12-2009 e dalla più recente legge 111/2011 all’art. 16, comma 9. La visita fiscale è obbligatoria sin dal primo giorno quando l’assenza si verifica nelle giornate immediatamente precedenti o successive a quelle non lavorative.
Negli altri casi, nel richiedere le visite, il dirigente scolastico dovrebbe tener conto della condotta complessiva del dipendente e dei costi della visita stessa. Il controllo non è disposto in caso di ricovero in ospedali pubblici o convenzionati. Il dipendente, fino all’effettuazione della visita, deve farsi trovare all’indirizzo indicato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 di tutti i giorni, compresi i festivi. Se in queste fasce orarie il dipendente deve allontanarsi da casa per visite mediche o per seguire terapie, o per altri giustificati motivi, deve informare preventivamente la scuola, indicando altri orari di reperibilità.
Nel caso specifico il docente, noto nella sua scuola per non avere mai richiesto in passato giorni di malattia o permessi di altro genere, ha dovuto chiedere due giorni di malattia per una visita specialistica e per una seduta di chemioterapia, in seguito ad un intervento chirurgico per grave patologia avuto durante la scorsa estate, si è visto recapitare, al suo domicilio, un avviso del medico fiscale che non lo aveva trovato in casa. Vista la situazione contingente e la riconosciuta professionalità del docente, che nonostante la sua grave malattia, ha sempre garantito la sua presenza a scuola, ci viene spontaneo domandarci: “in questo caso era proprio necessaria la richiesta di visita fiscale?”
Sembra dunque di poter dire, se così stessero realmente le cose, che questa richiesta di visita fiscale è inopportuna, molesta e anche uno spreco di denaro pubblico.
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