Il bonus dedicato ai neo maggiorenni si avvia verso la sua scadenza. Come si legge nel sito ufficiale del bonus 18App a partire dal 01 maggio 2024, la piattaforma 18App per l’edizione dei nati nel 2004 sarà definitivamente chiusa e sarà possibile creare ed utilizzare i voucher entro il 30 aprile 2024, domani.
La piattaforma, pertanto, non consente più registrazioni. Dal 31 gennaio 2024, come abbiamo scritto, sono entrate ufficialmente in vigore la “Carta della cultura Giovani” e la “Carta del merito”, i nuovi strumenti elettronici predisposti dal Ministero della Cultura in sostituzione del Bonus Cultura 18 App e finalizzati allo sviluppo e al potenziamento della diffusione della cultura tra i giovani.
Ci sarà tempo fino al 30 giugno per richiedere entrambe le Carte, che sono individuali, nominative e del valore ognuna di 500 euro.
Questa cifra potrà essere utilizzata entro e non oltre il 31 dicembre dell’anno in cui i beneficiari si sono registrati sulla piattaforma.
Più di qualcuno teme che il depotenziamento della Carta Cultura possa essere considerato un anticipo di quello della Carta del Docente, anche perché entrambe sono state introdotte dal Governo Pd con Matteo Renzi premier.
A ben vedere, però, non è da associare al Governo Meloni la riduzione della portata annuale dell’aggiornamento professionale degli insegnanti (pari ad oltre 360 milioni annui), avviato nel 2016 con l’articolo 1, comma 123, della legge 107, con 500 euro l’anno assegnabili ai circa 650 mila insegnanti di ruolo (solo per l’a.s. 2023/24 anche per i supplenti annuali con contratto in scadenza 31 agosto 2024): la misura, progressiva, è contenuta nel decreto legge 36 del 2022, poi diventato Legge 79/22, che tratta il nuovo reclutamento e formazione approvato dal Governo Draghi. In base a tale norma, una parte crescente dei soldi dell’aggiornamento dei docenti negli anni va a confluire su un altro capitolo di spesa: l’attività di preparazione e tutoraggio per la formazione iniziale degli insegnanti.
Solo che ad introdurre il provvedimento, lo scorso anno, è stato un Governo che aveva un ministro dell’Istruzione non certo di centro-destra, considerando che il professore Patrizio Bianchi risulta da sempre assai vicino al Partito democratico.
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