Riceviamo da Romano Pesavento, presidente del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani la seguente lettera che volentieri pubblichiamo.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, analizzando i dati ISTAT 2017 relativi al costo della vita in Italia, ritiene fondamentale che si adeguino al più presto gli stipendi degli insegnanti agli standard europei.
In particolare occorre pensare a forme di integrazione per coloro i quali svolgono la loro attività fuori dalla regione di residenza.
Per quest’ultima categoria occorre segnalare che le condizioni economiche in cui versa chi è stato costretto ad abbandonare la propria abitazione di residenza per trasferirsi in una nuova città sono assai precarie; molti docenti devono sobbarcarsi le spese di due contesti differenti: la propria famiglia e quelle relative alla nuova sede.
Gli insegnanti in questione, spesso in là con gli anni, hanno difficoltà logistiche a cambiare definitivamente la propria residenza (mutui precedenti nella propria città di provenienza; vincoli familiari di vario genere; costi elevati per l’acquisto o l’affitto di immobili).
Altro aspetto scandaloso è l’infiorescenza acuta di precedenze relative alla legge n. 104/92 nelle province del Sud Italia, dove pare proprio che la cattiva sorte impazzi.
Alla luce di quanto esposto, il Coordinamento auspica che vengano alleviate le criticità economiche dei docenti fuori sede, mediante un bonus atto a contrastare le complicazioni sopra espresse.
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