Il piano triennale dell’offerta formativa è l’asse portante della vita delle scuole: enuncia la finalità cui mira l’organizzazione scolastica.
Definisce l’output di sistema in termini di competenze generali per fissare quanto sarà necessario allo studente, al termine del percorso scolastico, per interagire con l’ambiente socio-culturale.
Il comma 7 della legge 107, che elenca 17 obiettivi formativi prioritari, confonde i fini con i mezzi: il 53% dei traguardi indicati è concettualmente errato!
L’apertura pomeridiana delle scuole e la riduzione del numero di alunni e di studenti per classe”, ad esempio, non ha alcuna attinenza con i comportamenti che gli alunni devono esibire per dimostrare il possesso di una competenza!
Sorgono spontanee tre domande:
Il legislatore possiede le nozioni necessarie per il governo di un sistema scolastico?
Come si può affrontare il problema del merito e della premialità senza possedere l’origine e il senso delle attività che si svolgono a scuola?
Com’è possibile che nessuno si sia accorto di tal corbelleria?
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