I lettori ci scrivono

Quanto costa al contribuente un’ora di recupero svolto nella scuola?

Per settembre il “Piano scuola estate” propone: “Rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali … Le ingenti risorse finalizzate dal Ministero dell’Istruzione a questo scopo – oltre mezzo miliardo di euro – sono destinate alle istituzioni scolastiche perché, con determinazioni degli Organi collegiali, siano definiti i piani di intervento più opportuni a favore dei propri studenti, in particolare quelli con preesistenti o sopravvenute difficoltà”. In vero, da decenni le scuole sono invitate a integrare le attività ordinarie (le varie discipline obbligatorie) con attività aggiuntive al fine della “qualificazione e l’ampliamento dell’offerta di istruzione e formazione anche in relazione alla domanda proveniente dal territorio (FONDO DI ISTITUTO (FIS)  Contratto del 1999).

Però con i successivi contratti i fondi appositamente assegnati sono stati destinati soprattutto “a retribuire il personale a seconda degli  incarichi e  degli apporti professionali: segretario, amministrativo, tecnico, bidello, insegnanti con funzioni strumentali, di coordinamento, di responsabile  dei progetti…” (art 40 del CCNL 2016-2018). I finanziamenti complessivi vengono definiti “ Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF); forse più coerentemente,  andrebbe definiti fondo per il miglioramento dei compensi al personale.

Sembra che  all’origine di questa impostazione gestionale ci sia  la convinzione che basti incentivare con incarichi e compensi  il personale per migliorare l’insegnamento della scuola. Ne consegue che nei  contratti di istituto non vi sia quasi mai spazio né per la verifica dei risultati in apprendimento, né di quale sia stata la domanda delle famiglie e del territorio, né di quanti siano gli allievi che frequentano le attività o siano i destinatari dei vari progetti. In sintesi per ogni iniziativa o progetto aggiuntivo  vengono  individuate e remunerate le prestazioni di tutte le professioni operanti nella  scuola e che siano  in qualche modo coinvolte.

Si ratta di una impostazione ideologica di gestione dei fondi per cui nella contrattazione di istituto con i sindacati, le risorse economiche per attività aggiuntive e progetti vengono assegnate  per la gran parte al personale, e in parte molto modesta per l’effettiva “qualificazione e l’ampliamento dell’offerta di istruzione e formazione anche in relazione alla domanda proveniente dal territorio”.

 –   Queste  procedure di  pagamento sono  state sostanzialmente confermate anche   per la realizzazione del “Piano scuola d’estate”, dove “Si rimette alla discrezionalità della singola scuola, la possibilità di utilizzare le risorse in esame per liquidare compensi accessori al personale scolastico (sia docenti che personale ATA) eventualmente coinvolto nella progettazione e realizzazione delle iniziative” (Nota M.I. n. 11653 – 2021).

 –    Diversa, invece, è la procedura seguita dalla Regione Lombardia, con deliberazione n. XI / 5168 del 02/08/2021: “per la presentazione dell’offerta formativa e delle attività di sviluppo o di recupero degli apprendimenti nell’ambito dei percorsi di istruzione… Ciascuno studente può fruire di un solo percorso formativo tra: percorso con durata di 40 ore fino a € 600,00 per ciascun studente ; percorso con durata di 25 ore fino a € 375,00 per ciascun studente; percorso con durata di 15 ore fino a € 225,00 per ciascun studente. La partecipazione alle attività, da parte delle famiglie e degli studenti, è su base volontaria.

I voucher vengono richiesti dalle istituzioni scolastiche. Le risorse stanziate sono pari a € 6.000.000,00; la distribuzione è effettuata per i percorsi formativi erogati dalle istituzioni scolastiche statali e paritarieIl contributo è liquidato sulla base delle ore di attività didattica effettivamente erogate dal personale docente, e puntualmente certificate dall’Istituzione scolastica. Gli interventi previsti dovranno essere erogati entro il 31 dicembre 2022..  a gruppi fino ad un massimo di 8 studenti, seguiti con continuità da un docente-tutor che sia anche responsabile della personalizzazione degli interventi di istruzione, educazione e formazione degli studenti, da condividere, monitorare e valutare con le famiglie”.

–    Sono quanto mai evidenti le differenze procedurali scelte dal Ministero e dalla Regione Lombardia, pur perseguendo i medesimi obiettivi di: “Consentire di recuperare apprendimenti e socialità, mediante laboratori per il potenziamento delle competenze e attraverso attività educative incentrate su musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità e sulla sostenibilità, sulla tutela ambientale “ (Piano scuola 2021 – 2022). La Lombardia previlegia la centralità degli allievi come  primi destinatati dei fondi e garanzia di qualità del servizio, in quanto scelto liberamente. Riconosce i compensi solamente al personale docente che presta le “attività  di recupero e approfondimento degli apprendimenti, finalizzate al contrasto alla povertà educativa e al rinforzo della socialità”; i contributi sono erogati sulla base delle ore di attività didattica effettivamente erogate.

–   Potrebbe essere interessante, al termine delle due esperienze, governativa e regionale,  censire, in rapporto ai finanziamenti investiti,  il numero degli allievi che saranno stati  effettivamente coinvolti in “azioni personalizzate di contrasto alle vecchie e nuove povertà educative, così come alle pregresse e sopraggiunte fragilità” (Piano scuola d’estate 2021).

Giuseppe Richiedei 

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