Università e Afam

Quanto costa studiare fuori sede? In Italia il costo dei corsi di laurea negli atenei pubblici varia da 850 a 1000 euro

Quanto costa studiare fuori sede? Secondo l’ultima ricerca sui costi universitari realizzata dalla banca online N26 in occasione dell’inizio del nuovo anno accademico. Le due principali voci di spesa sono le tasse d’iscrizione all’università e i costi di alloggio.

I dati

I risultati dell’analisi sono i seguenti, considerando solo le università pubbliche e gli alloggi in studentati o stanze condivise, rappresentando così il budget minimo indispensabile (è importante notare che le spese possono aumentare in base al tipo di alloggio, alla città e includendo altre spese legate alla vita universitaria).

Le università pubbliche in Germania sono praticamente gratuite, dato che richiedono solo una piccola tassa amministrativa dal valore massimo di 300 € per semestre.

Nel Regno Unito, le tasse universitarie ammontano a 9.250 £ all’anno per gli studenti del Regno Unito e dell’UE in Inghilterra e Irlanda del Nord, mentre in Scozia, gli studenti scozzesi e dell’UE pagano circa 1.800 £ all’anno, mentre il costo per gli studenti del resto del Regno Unito è pari a 9.250 £.

Tasse esose?

Andare all’università comporta essenzialmente due tipi di spese: tasse universitarie e contributi e il costo della vita. Qual è la differenza? Tasse universitarie e contributi sono determinati dall’università che scegli di frequentare e dal paese in cui questa si trova, mentre il costo della vita dipende dalla città in cui vivi. Continua a leggere per farti un’idea di costi e tasse universitarie nei vari paesi dell’UE.

In Italia il costo dei corsi di laurea varia da 850 € a 1.000 € per anno accademico. Lo studente fuori sede che termina la scuola deve affrontare spese notevoli anche quando frequenta un ateneo pubblico: gli iscritti all’università sono pochi e in riduzione rispetto a 10 anni fa, forse anche per questo motivo.

Quanti iscritti ai primi anni all’Università?

Nel 2023, anche se il dato è sostanzialmente stabile rispetto al precedente anno accademico, c’è stata una netta ripresa proprio nell’ultimo triennio rispetto alla lenta risalita degli anni precedenti, a loro volta preceduti da un continuo calo di immatricolati registrato per dieci anni consecutivi dopo il risultato dell’anno accademico 2003/2004 che con 338.036 immatricolati (185.278 studentesse e 152.758 studenti) rappresenta la punta massima di immatricolati degli ultimi 25 anni.

Redazione

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