Anche se le parole servono ai politici per nascondere il loro effettivo pensiero, sembra proprio che l’annuncio della Giannini sia stato poco gradito a Renzi che subito si è preoccupato di oscurare l’ipotesi del sostegno alle scuole private, insieme alla promessa della regolarizzazione di 100mila precari: “La riforma non si articola sulla stabilizzazione dei precari, è l’assunzione di un patto con le famiglie e gli insegnanti”, ha detto ai cronisti.
E poi ha aggiunto: “C’è un’Italia che chiede di valutare il lavoro dei docenti”, aprendo così all’ipotesi di un sistema di premialità che piace poco ai sindacati.
Ma non solo, anche l’abolizione delle supplenze sembra un’uscita poco ponderata dalla ministra, tanto che gli stessi dirigenti del Miur avrebbero detto: le supplenze? impossibile azzerarle.
Più sicuro invece la gestione da parte degli istituti scolastici di “organici funzionali” nei quali inserire anche gli eventuali supplenti, assegnati alle scuole con incarico triennale.