Lo scrive Vita.it che sottolinea come da parte di genitori e delle istituzioni si cerca di capire quanto verde ci sia attorno alla scuola, come funzionano le 40 ore, gli esiti dei test Invalsi, mentre si scorda la domanda più intelligente e quella che più riguarda i ragazzi: “In questa scuola i bambini sono felici?”.
“Quando tu sei qui dentro, in questa scuola, dove passerai le ore più gravide di opportunità delle tue giornate per i prossimi cinque o tre anni, non quelle che devi per forza impiegare per dormire e mangiare, sei felice?”: è questo, scrive Vita.it, che i genitori dovrebbero chiedere ai bambini che già vivono quelle aule.
La ricerca ha indagato 65 Paesi, mappando da un lato i voti di assenso/dissenso che gli alunni hanno dato all’affermazione “Mi sento felice quando sono a scuola” e dall’altro i loro risultati scolastici.
Emerge che in Italia non siamo messi affatto bene. Gli studenti più felici del mondo sono quelli dell’Indonesia, i meno felici quelli della Corea del Sud.
Gli alunni con le migliori performance sono quelli di Shangai, i peggiori quelli del Perù. Combinando le due dimensioni, felicità e risultati, la classifica dice che scuole buone e bambini felici si trovano a Singapore, Taiwan, Svizzera e Hong Kong (terzi alla pari), Liecthenstein, Shangai, Giappone, Islanda, Vietnam.
I bambini italiani a scuola non si sentono per niente felici: stanno nella metà sinistra dell’infografica, vicini per infelicità a Russia, Grecia, Slovacchia, Romania, Argentina, Qatar, Germania, Finlandia, Australia.
Solo che le ultime tre hanno dalla loro buoni risultati, noi no. Noi, scrive sempre Vita.it, siamo proprio sulla riga che separa le buone scuole e le cattive, quanto a performance dei ragazzi: in compagnia di Portogallo, Norvegia, Spagna, Israele, Russia e Stati Uniti. Nella prossima presentazione del POF spero che nessuno mi metta uno smile.
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