In media, i Paesi dell’OCSE spendono 10mila euro per studente per far fronte al suo percorso scolastico e quello universitario. Nello specifico, parliamo di circa 9mila per studente per singolo anno scolastico e quasi 15mila euro per anno accademico, quindi durante il percorso universitario. Lo rileva l’Ocse nel recente rapporto Education at a Glance 2021, poi ripreso anche da Eurydice.
Complessivamente, per tutta la carriera scolastica dai 6 ai 15 anni, si calcola una spesa cumulativa totale per gli studenti iscritti alla scuola primaria o secondaria, pari a circa 87mila euro per studente. Spesa, naturalmente, che varia considerevolmente da un Paese all’altro.
Dal confronto con gli altri Paesi si evince che in tale spesa l’Italia è perfettamente nella media, in buona compagnia, tra il Canada e la Francia, ben lontana dai picchi del Lussemburgo, ma anche della Norvegia e dell’Austria, così come dai primati negativi della Turchia o del Messico.
L’annotazione che possiamo fare riguarda soprattutto la distribuzione delle risorse per grado di scuola, dalla quale è evidente che sulla scuola superiore in Italia si investa più che negli altri Paesi, mentre si investe meno sulla scuola primaria, sempre al confronto con gli altri. Tuttavia, nella comparazione interna tra i gradi di scuola, nel dettaglio in Italia si spendono pro capite, per alunno, 21mila euro alla scuola superiore, 26mila euro alla scuola media e 42mila euro alla primaria. Insomma nel nostro Paese sulla primaria investiamo più che sugli altri gradi di scuola (sebbene negli altri Paesi si spenda ancora di più che da noi), un dato assolutamente in linea rispetto ai risultati positivi che il grado di scuola primaria mostra sul fronte degli apprendimenti (dati Invalsi). Evidentemente più investiamo su ogni alunno, migliori saranno gli esiti degli apprendimenti.
Esattamente, in cosa viene investito il denaro? Nell’istruzione scolastica, il 96% della spesa degli istituti per studente è dedicato ai servizi educativi di base (come le spese di insegnamento); il resto è dedicato a servizi accessori (come il welfare studentesco). A livello universitario, invece, una quota molto inferiore della spesa istituzionale è destinata ai servizi di base (68%), mentre circa il 32% della spesa scolastica totale per studente è destinata alle attività accessorie e alla ricerca e sviluppo.
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