Quanto vale la dignità di un docente precario? Evidentemente per lo Stato non vale molto.
Non voglio parlare per altri colleghi, anche se stanno attraversando lo stesso mio periodo.
Appartengo ad una delle categorie sfigate italiane, in quanto se sei docente precario con un contratto di supplenza breve fino a Maggio, devi accettare di non essere pagato per mesi, aspettando che arrivi lo stipendio chissà quando perché nessuno ti sa dire nulla. Nel frattempo ti fai 150 km al giorno per arrivare a scuola e non sai fino a quando potrai mettere il gasolio per recarti al posto di lavoro, che se dovessi assentarti poi chissà i guai che passi!
Nel frattempo sta per scadere l’assicurazione della macchina, TARI da pagare, luce da pagare, affitto da pagare, mettiamoci anche che vorresti mangiare, che vorresti fare qualche regalino di Natale anche solo ai tuoi nipoti per non perdere del tutto quella magia che questo periodo può trasmettere. Mettici anche che devi continuare la raccolta punti per non rimanere indietro nelle GPS o GI, che devi abilitarti quindi sono altri soldi.
Ma se non vengo pagata, tutto questo come posso affrontarlo? Perché se ritardo a pagare le tasse (perché ho un ritardo nel ricevere lo stipendio) devo pagare anche la mora?
Durante il corso di abilitazione ci hanno parlato della sindrome di Burnout, ne avevo già sentito parlare ed ho fatto un’analisi su me stessa e sulle cause che potrebbero scatenare in me i sintomi. Devo dire che non è tanto il lavoro in sé a provocarmi uno stato d’ansia perenne da non dormire di notte, il lavoro mi piace e penso che sia il lavoro più bello del mondo.
È tutto ciò che c’è dietro che non va bene! È un continuo mettersi alla prova, un continuo studiare e comprare corsi (che non costano due lire) per scavalcare qualcun altro, non per una formazione personale, quello lo faccio anche da autodidatta perché mi piace la mia materia.
Ok va bene, il sistema vuole questo, lo faccio! Ma quanto meno posso essere pagata nei tempi giusti per poter ottemperare anche ai miei obblighi da cittadina? Mi piacerebbe anche fermarmi ogni tanto, non faccio una vacanza da non so quanto tempo ormai, perché quando tutti pensano che gli insegnanti sono fortunati perché riposano addirittura 4 mesi l’anno, non è vero! Perché non stacchi mai la testa da questo sistema.
Quello che chiedo al Ministero dell’Istruzione e del Merito, ma non agli impiegati che anche loro poveretti non sanno che certezze darmi, lo chiedo a chi sta più in alto di loro, si può snellire questo sistema burocratico infinito per ricevere lo stipendio nei tempi giusti?
Ho chiamato 2000 uffici per sapere qualcosa perché è un continuo “non ce ne occupiamo noi, chiami l’ufficio pinco pallo”. Chiedo solo il mio stipendio, è chiedere tanto? Quanto vale la dignità di un insegnante precario?
Barbara Impellizzeri