La Dad, che secondo il nuovo protocollo sulle quarantene doveva essere scongiurata, è tornata. Questo perché tornano i contagi, specie tra bambini alla materna e alla primaria, le scuole sono in crisi nel gestire le quarantene e le aziende sanitarie sono in affanno. Ne parla un articolo de “La Repubblica” a firma di Ilaria Venturi. Nonostante i contagi siano più bassi dello scorso anno, la Dad diventa inevitabile a causa di procedure lente e macchinose. Il meccanismo dei due tamponi, uno subito per il rientro a scuola (in caso di un positivo in classe) e il successivo dopo cinque giorni, non funziona, come spiegano presidi e genitori. Tra l’impossibilità di gestire due tamponi che finiscono col sovrapporsi e le difficili comunicazioni con le Asl, si perdono giorni che finiscono inevitabilmente per costringere le scuole a mandare in Dad. E spesso gli studenti ci restano più del dovuto.
Secondo il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli, quasi sempre le autorità sanitarie non intervengono tempestivamente. I dati nazionali sulle classi in quarantena non ci sono, spiega il quotidiano, le Asl locali forniscono un bollettino che evidenzia l’aumento delle classi in quarantena, raddoppiate nelle Marche, in provincia di Padova e addirittura con un +160% di casi di bambini nell’ultimo mese a Bologna. La Toscana ha attivato un sistema basato sul Qr code per eliminare prenotazioni dei tamponi e moduli e accelerando attraverso App esiti e certificati per il rientro in classe. Un modello che presto potrebbe essere adottato da altre Regioni. C’è chi spinge per ripensare il protocollo e chi, viste le difficoltà, potrebbe ritornare al vecchio sistema con quarantena in caso di un solo positivo in classe.
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