La nuova regolamentazione dei casi Covid nelle scuole, in relazione alle quarantene degli alunni e alla campagna vaccinale, arriverà presto alle scuole nella forma di una nota tecnica diffusa dai Ministeri della Salute e dell’Istruzione corredata da una nota illustrativa del MI che dovrebbe passare attraverso il sì dei sindacati, attualmente in forte disaccordo con il Governo, come riferisce il nostro direttore Alessandro Giuliani, per non essere stati coinvolti nella fase di definizione del protocollo.
Il 3 novembre 2021, a seguito della richiesta inoltrata dalla FLC CGIL, si è tenuta la riunione del Tavolo tecnico previsto dal Protocollo d’intesa per l’avvio in sicurezza dell’anno scolastico 2021/2022, ma non sono stati fatti grandi passi avanti sul fronte della contrattazione e i nodi contenuti nel protocollo di prossima approvazione sono ancora presenti.
Ricordiamo che il documento sulle quarantene, stilato dall’Istituto Superiore di Sanità e dai Ministeri della Salute e dell’Istruzione, ha l’obiettivo di favorire la didattica in presenza e limitare al massimo il ricorso alla DaD, prevedendo, nel contempo, misure standard, uguali per tutti, tali che la scuola non debba dipendere dalle decisioni di un governatore di Regione (come accadeva l’anno scolastico scorso) o da una diversa valutazione delle autorità sanitarie. Ecco perché il dettaglio sulla casistica delle quarantene (da quella individuale, con un solo caso di Covid, a quella generale, con tre casi di Covid in classe, passando per la quarantena selettiva dei soli non vaccinati, in presenza di due soli casi Covid) e le misure differenziate in base ai soggetti interessati, alla classe frequentata, allo stato di vaccinazione, nonché al numero di casi confermati correlati epidemiologicamente nella classe/scuola.
Il punto critico della nota, che incontra le maggiori proteste sindacali, riguarda le responsabilità della scuola. Pare infatti che, in presenza di un caso positivo in ambito scolastico, laddove le autorità sanitarie competenti non siano tempestive nel fornire le indicazioni relative all’isolamento dei casi, alla quarantena e alle tempistiche per il rientro scuola degli alunni o del personale scolastico, in via eccezionale ed urgente saranno i dirigenti scolastici ad attivare i protocolli di sicurezza.
Una responsabilità che i capi di istituto non vogliono sommare alle tante già sulle loro spalle.
Responsabilità che il Ministero considera semplificazione mediante automatismi. Si legge infatti nella bizza di protocollo:
Sebbene la valutazione dello stato di contatto di caso COVID-19 sia di competenza del Dipartimento di Prevenzione (DdP) e le relative azioni debbano essere intraprese dopo attenta valutazione dell’eventuale esposizione, le procedure di gestione dei contatti a livello scolastico dovrebbero essere semplificate attraverso un sistema che preveda una serie di automatismi, nel rispetto della normativa vigente della privacy, gestibili sin dalle prime fasi direttamente dal dirigente scolastico e dal referente scolastico COVID-19, in stretta collaborazione con il DdP.
Quanto al rientro a scuola, i soggetti sottoposti a quarantena o a isolamento potranno rientrare a scuola solo se in possesso di un tampone negativo, come da circolare del ministero della Salute n. 36254 dell’11 agosto 2021, che differenzia le tempistiche del rientro sulla base dello stato vaccinale dei soggetti.
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