Terminata la “partita” della conferma del Capo dello Stato, l’attenzione torna sull’azione del Governo: nel primo pomeriggio di lunedì 31 gennaio – poche ore dal termine dalla scadenza dell’obbligo di mascherina all’aperto anche in zona bianca, il divieto di feste e concerti all’aperto e la chiusura delle discoteche e delle sale da ballo – l’Esecutivo guidato da Mario Draghi si riunirà con l’intenzione di modificare le regole che gestiscono l’emergenza Covid: su spinta delle Regioni (soprattutto quelle leghiste) e sostenuti dai nuovi casi di positività in continua in discesa (nell’ultima domenica di gennaio se ne sono contati 104.065 con 235 decessi) il Consiglio dei ministri cercherà di semplificare le regole e avviare quel processo di normalizzazione che si spera (in estate?) porterà gli italiani verso la quasi normalità sociale.
Sulla scuola ci sono diverse possibilità che arriveranno sul tavolo del Governo. La prima è quella di estendere agli alunni della primaria le regole già in vigore per medie e superiori: si andrà tutti in DaD solo con almeno tre contagi in una classe.
Invece, con due allievi positivi non potrà entrare a scuola l’alunno non vaccinato o chi è vaccinato da oltre 120 giorni e non ha fatto il booster oppure chi ha avuto il Covid da oltre quattro mesi.
In ogni caso, la strada è tracciata e porta ad una maggiore auto-sorveglianza, con l’abbandono progressivo delle quarantene “classiche” con la durata di diversi giorni. A meno che non ci sia sia sottratti alle vaccinazioni.
Tra le ipotesi al vaglio c’è anche quella di indebolire (anche con tre contagi in classe) la modalità e la durata della quarantena: i giorni di didattica a distanza forzata, sempre dei vaccinati in modo “completo” o guariti da meno di quattro mesi, potrebbero ridursi a cinque, anziché dieci. Qualcuno si spinge a dire che la quarantena, sempre per chi è “a posto” con le vaccinazioni o è immunizzato, potrebbero addirittura scomparire.
E si tratterebbe non di un isolamento totale ma solo di DaD in autosorveglianza, senza alcun certificato in caso di rientro sui banchi di scuola.
Solo per gli alunni non vaccinati rimarrebbe in vita la quarantena di dieci giorni consecutivi (con annessa didattica on line da casa) e tampone negativo al rientro in classe.
Tra le possibili novità in arrivo c’è anche quella delle mascherine Ffp2 fornite dalle scuole in tutti i casi di lezioni in presenza con uno o due casi di contagi in classe.
Considerando i tempi stretti, ma anche le “crepe” in seno alla maggioranza (con la Lega che non esclude di fuoriuscire) e ai singoli partiti (M5s in testa, con il leader Giuseppe Conte in rotta di collisione con il ministro Luigi Di Maio) le nuove quarantene e modalità di gestione del Covid a scuola potrebbero avere bisogno di una seconda riunione: il Governo, però, difficilmente potrebbe rivedersi prima di giovedì, il giorno del nuovo giuramento di Sergio Mattarella per l’avvio del secondo settennato al Colle.
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