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Quasi 1 studente su 4 è sempre online: parte il “Safer Internet Day 2016”

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Il 17% dei giovanissimi è sempre connesso e sono le chat a farla da padrone con spiccate preferenze per Whatsapp (90%), Facebook (64%), Instagram (61%) e Youtube (58%), ma non tutti i ragazzi sanno navigare in Rete in sicurezza e il rischio di cadere nelle maglie del cyberbullismo rimane alto. Così per contrastare il bullismo on line e spingere i ragazzi ad uso sicuro del web, scatta il Safer Internet Day 2016, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione europea, che si celebrerà, in contemporanea, in oltre 100 nazioni di tutto il mondo con lo slogan ‘Play your part for a better Internet!’.

In Italia il #Sid2016 si sdoppierà con un evento al Teatro Palladium di Roma e uno al Piccolo Teatro Strehler di Milano e a lanciare la campagna sarà la ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, mentre la Polizia di Stato porterà in 100 capoluoghi l’iniziativa ‘Una vita da social’ e Sos il Telefono Azzurro Onlus promuoverà alla Camera un convegno, mettendo attorno a un tavolo di discussione esperti ed esponenti politici.

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Dallo scenario emerge, riporta Adnkronos, che il 17% degli studenti rimane connesso tra le 5 e le 10 ore al giorno, considerando l’uso integrato di personal computer, tablet e cellulare. Una percentuale analoga di ragazzi si dichiara sempre connessa. Quasi la totalità degli intervistati, più del 90%, confessa di usare quotidianamente le chat.

Tra questi ci sono anche giovanissimi che sviluppano una certa dipendenza: sono quelli a rischio vamping, che chattano anche di notte (6%), oppure quelli che lo fanno ogni volta che possono, anche quando è vietato, come a scuola (26% circa).

I ragazzi sono online ben prima dei 14 anni ma, per fortuna, sono sempre più attenti alla loro privacy. I teenager, rileva ancora la ricerca, temono i bulli digitali, ma ancora in troppi sottovalutano il cyberbullismo, tanto che solo l’8% ammette di aver intenzionalmente vessato un coetaneo, mentre 1 su 10 banalizza il proprio comportamento come semplice scherzo.