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Quasi 100 miliardi per la formazione e l’aggiornamento

L’accordo parte dalla premessa che la scuola sta vivendo un momento di profonda trasformazione. Pertanto un reale investimento sui patrimoni professionali è la condizione essenziale per la riuscita dell’intero progetto di rinnovamento in corso. Da qui la ribadita necessità di impegnare l’1% della spesa complessiva, anche in vista dell’adeguamento agli standard europei, che sono attestati intorno a questa percentuale.
L’accordo, quindi, permetterà la piena messa in opera del nuovo sistema per l’aggiornamento e la formazione del personale della scuola, in continuità con le azioni e le risorse finanziarie già stanziate. L’utilizzazione delle risorse complessive avverrà seguendo una serie di priorità. In primo luogo verranno favorite quelle iniziative tese ad ottenere quell’arricchimento professionale necessario per l’avvio delle nuove istituzioni scolastiche.
Saranno privilegiati, dunque, gli interventi di riqualificazione e riconversione professionale, anche in vista dell’approvazione della riforma dei cicli e dell’entrata in vigore dell’organico funzionale nella secondaria. Verrà inoltre garantito il proseguimento dell’attuazione di specifici istituti contrattuali come le funzioni obiettivo. In seguito sarà la volta della formazione del personale Ata. Infine, si procederà al completamento del percorso formativo dei capi d’istituto ed a finanziare iniziative legate alla promozione della cultura civica. Al fine di ottimizzare l’impiego delle risorse, saranno predisposte, in collaborazione con l’Osservatorio, apposite iniziative di monitoraggio e di valutazione indirizzate ai centri di risorse per la formazione presenti sul territorio, alle iniziative di formazione per le funzioni obiettivo; alle tipologie di interventi nell’area della formazione attivati nelle singole scuole; all’utilizzo da parte degli insegnanti degli strumenti normativi finalizzati a garantire la partecipazione alla formazione.

Antimo Di Geronimo

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